
Da Perledo ai tavoli Onu di Ginevra. Selezionato tra quattromila candidati
Renato Ongania scelto dal Minorities fellowship programme delle Nazioni Unite. Una ricerca sulle minoranze in Italia «da quelle linguistiche a quelle etniche e religiose»
Perledo
Renato Ongania è il primo italiano selezionato dal “Minorities Fellowship programme” delle Nazioni Unite: dall’1 al 29 novembre parteciperà ai lavori Onu tra Bolzano e Ginevra.
Da ormai vent’anni, dal 2005, il “Minorities Fellowship programme” dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani forma attivisti e ricercatori impegnati nella tutela delle minoranze in tutto il mondo.
La storia
Fondatore della Cattedra della pace di Assisi e ideatore dell’Osservatorio nazionale sulle minoranze, Renato Ongania è pronto ad impegnarsi in un’attività non facile ma che sicuramente sarà soddisfacente, ed essere il primo italiano in vent’anni che riesce ad accedere al progetto è già un successo.
«A novembre dello scorso anno mi sono candidato senza grandi aspettative visto che c’erano attorno alle 4mila richieste, poi a sorpresa a giugno mi hanno contattato per un colloquio visto che ero tra i preselezionati, e dopo un’ulteriore scrematura hanno accolto la mia candidatura - racconta Ongania -. All’Onu porto con me tutta l’attività dell’Osservatorio nazionale sulle minoranze».
Osservatorio che serve a raccogliere dati, dare voce, e costruire ponti tra maggioranza e minoranze.
Il progetto
«Credo che la maggioranza abbia il dovere di difendere le minoranze, e che le minoranze abbiano il dovere di farsi sentire. In concreto, sto lanciando un’indagine sociologica nazionale per mappare le minoranze in Italia, da quelle linguistiche, a quelle religiose ed etniche», rimarca Ongania.
All’Onu il perledese presenterà la sua ampia ricerca.
«Questa possibilità aprirà poi altre occasioni di confronto e lavoro per portare avanti tanti altri progetti. La nostra Repubblica tutela la lingua e la cultura delle popolazioni albanesi, catalane, germaniche, greche, slovene e croate e di quelle parlanti il francese, il franco-provenzale, il friulano, il ladino, l’occitano e il sardo. Secondo il Cesnur, il Centro studi sulle nuove religioni, il panorama delle minoranze religiose in Italia è estremamente vasto e articolato.
In un rapporto del 2022, Cesnur stima la presenza di ben 866 religioni e movimenti religiosi organizzati, che vanno dalle confessioni storiche alle nuove realtà spirituali.
Una stima approssimativa ci porta a una cifra tra 6,4 e 6,6 milioni di persone in Italia che si identificano con una religione minoritaria, ovvero l’11–12% della popolazione totale», sottolinea Renato Ongania.
In Italia risiedono attorno ai 5,4 milioni di cittadini stranieri, il 9,2% della popolazione totale.
Un mese di incontri e confronti da cui uscirà un documento che sarà la base di ulteriori lavori, e che sarà un ponte per unire tutti, sia chi ha una fede o una lingua diversa, o una diversa etnia.
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