
Dervio, sequestrato campo da beach volley: proteste dall’opposizione
Il gruppo di minoranza Chiaramente Dervio critica l’ordinanza del sindaco Cassinelli, che replica: «L’ufficio tecnico è intervenuto e il comandante è andato a vedere: ha detto che il campetto andava chiuso. Con il senno di poi non avrei dovuto autorizzarlo»
Dervio
Sequestrato dal comando della polizia locale associata “Alto Lario” il campo di beach volley temporaneo allestito da un gruppo di appassionati nell’area a fianco della chiesetta di Santa Cecilia.
«Il campo è stato realizzato in sfregio a ogni più elementare prassi e normativa sulla sicurezza degli atleti e della messa in opera, anche se solo temporanea, di un impianto sportivo (spigoli vivi, assenza totale di vie di fuga, muri e cordoli a ridosso del campo senza alcuna protezione), rappresentando un immediato e concreto pericolo per l’incolumità pubblica dei frequentatori», recita il provvedimento che ha inibito l’accesso all’area con nastro visual e sigilli.
L’ordinanza ha quindi dato ai promotori sette giorni di tempo per ripristinare i luoghi.
Secondo il rapporto della polizia locale, l’area «è tutelata paesaggisticamente e non risulta rilasciata né richiesta alcuna autorizzazione», visto che le proprietà dei terreni – parrocchia e Comune – «si sono informalmente dissociati dall’iniziativa».
Il campetto era aperto al pubblico e il 16 agosto era stato organizzato un torneo di beach volley con intrattenimento e servizio bar «senza autorizzazione», situazione che ha provocato la diffida da parte degli agenti.
Per realizzare il campetto e coprire le spese, è stata aperta una raccolta di fondi sulla piattaforma “Go found” che ha fruttato finora 300 euro, che non è stata interrotta.
La vicenda ha provocato l’intervento del gruppo di minoranza “Chiaramente Dervio”.
Lascia basiti la notizia del sequestro del campo di beach volley con ordinanza d’urgenza da parte del sindaco Stefano Cassinelli - commenta il consigliere Davide Mevi - In primo luogo per una mera questione di logica: per diversi giorni i ragazzi hanno potuto utilizzare il campo senza che nessuno avesse avanzato richieste di presidi di sicurezza, almeno fino al 15 agosto. Proprio quando questi sono stati finalmente predisposti, il sindaco ha deciso di interdirne l’uso. È evidentemente assurdo: se era ritenuto pericoloso, non si doveva rilasciare l’autorizzazione quando il 23 luglio alcuni cittadini avevano presentato la domanda di allestimento.
E conclude: «Spiace vedere come un’iniziativa partita dal basso, senza nessun onere per le casse del Comune, venga interrotta sulla base di valutazioni che, alla luce dei fatti, risultano evidentemente strumentali. Pare chiaro anche il messaggio subliminale indirizzato ai “nostri” ragazzi - accusa Mevi - Volete divertirvi? Siete tutti invitati al Ninja Splash, prezzi modici e sicurezza garantita».
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