Tentato omicidio durante l’inseguimento, appello contro la condanna a otto anni

Michelangelo Barbara si appella alla condanna a otto anni per il conflitto a fuoco con i carabinieri nel Lecchese.

Bellano

Ha fatto appello contro la condanna a otto anni di reclusione per tentato omicidio, rimediata nei mesi scorsi con il rito abbreviato per aver ingaggiato una sparatoria con le forze dell’ordine a Bellano, durante un inseguimento. Per Michelangelo Barbara, classe 1976, di Senago (Milano), difeso dagli avvocati Marika Piazza e Luca Pedi, l’udienza è stata fissata lunedì prossimo, davanti al tribunale di corte d’appello di Milano.

Per Barbara, che annovera trascorsi giudiziari per l’appartenenza alla cosiddetta “banda dei Burgman”, dal nome degli scooter utilizzati per mettere a segno varie rapine nel milanese ai primi anni 2000, l’inseguimento era scattato a novembre 2024 per un colpo tentato alla filiale Crédit Agricole del centro commerciale Iperal “Le Torri” di Castione Andevenno (Sondrio), nel novembre 2024.

L’accusa di tentato omicidio (nonché quella di porto abusivo di armi clandestine), viene contestata ai danni di due carabinieri della Stazione di Berbenno, e di un agente delle “volanti” in servizio alla Questura di Sondrio. Quel giorno, l’imputato aveva fatto irruzione nella banca armato, e con il volto coperto. A causa dei sistemi di sicurezza che bloccano le casse, non era riuscito a prendere il denaro. Una volta scoperto, si era allontanato rapidamente. Successivamente era stato intercettato lungo la statale 38, tallonato dalle pattuglie di carabinieri e polizia. Nei pressi di Bellano, il fuggitivo aveva esploso alcuni colpi d’arma da fuoco contro le auto delle forze dell’ordine, costringendo gli agenti a rispondere. Secondo quanto ricostruito, una gazzella dell’Arma era stata raggiunta dai proiettili, mentre un poliziotto aveva fatto fuoco colpendo il rapinatore a una gamba. L’uomo era stato soccorso e ricoverato in ospedale, prima del trasferimento in carcere.

A fronte di una richiesta a cinque anni, il giudice per le udienze preliminari ha invece inflitto una pena più alta. Ora si apre il secondo fronte giudiziario in appello. Barbara, negli anni passati era stato associato a reati commessi nell’area milanese e il suo nome era stato accostato a quello della cosiddetta “banda dei Burgman”, il gruppo che nei primi aveva messo a segno numerose rapine in Brianza e nell’hinterland di Milano, che comprendeva anche alcuni pregiudicati comaschi.

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