
Turismo sul lago: calo del 30% nelle presenze di passaggio
Una flessione che non sembra legata ai costi, ma a una serie di fattori: maltempo a luglio, la chiusura della linea ferroviaria Lecco–Tirano con i bus sostitutivi e i cantieri che hanno tolto parcheggi e reso più complicata la viabilità
Lecco
Bene ma non benissimo. Sul lago gli alberghi fanno il pienone, così come le case vacanza – in particolare quelle di lusso, con le ville sempre molto richieste – ma il turismo di passaggio ha perso circa il 30% rispetto allo scorso anno. Al momento i dati sono ufficiosi: più che numeri concreti si parla di sensazioni, tuttavia nei lidi, nei bar e nei negozi il viavai, dalla terza settimana di giugno, è progressivamente diminuito fino a pochi giorni prima di Ferragosto.
A incidere è stato il maltempo, che ha condizionato due settimane di luglio, ma anche la chiusura della linea ferroviaria Lecco–Tirano. I bus sostitutivi, complici i disservizi iniziali, hanno spinto molti a cambiare meta. Nei primi fine settimana si sono aggiunti problemi di convivenza con gruppi di ragazzi provenienti dall’hinterland milanese, protagonisti di risse ed episodi vandalici proprio a bordo dei bus, arrivando persino a bloccarli pur di salire nonostante la mancanza di posti.
Tra giugno e metà luglio la vendita dei biglietti ferroviari è calata del 25% rispetto al 2024. Ha pesato anche il passaparola – errato – che i bus sostitutivi fossero gratuiti, con molte persone che non hanno fatto il biglietto. Un altro nodo riguarda i lavori sulla linea ferroviaria: ad Abbadia, Mandello e Perledo i cantieri hanno sottratto parcheggi e imposto deviazioni viabilistiche, scoraggiando le soste.
Va detto che ogni località ha le sue peculiarità e che i dati hanno un valore generale. Corenno a Dervio, ad esempio, fa registrare numeri record con già 10mila biglietti staccati, come conferma il sindaco Stefano Cassinelli. A Varenna i giardini di Villa Monastero hanno accolto 55.513 visitatori a luglio, dato sostanzialmente stabile rispetto ai 55.610 dello stesso mese del 2024: un segnale di tenuta nonostante i disagi ferroviari.
Diversa la situazione nel periodo di Ferragosto, con spiagge e lidi pieni che potrebbero aver favorito un recupero. Il bilancio definitivo sarà però tracciato solo a metà settembre, quando la stagione si chiuderà con la riapertura delle scuole.
Il calo non appare legato ai prezzi: nelle spiagge gestite due lettini e un ombrellone costano tra i 30 e i 40 euro al giorno, tariffe ben inferiori a quelle di molte località di mare. La vera causa sarebbe la mancanza dei treni, che ha spinto molte famiglie a scegliere altre destinazioni.
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