
40 milioni per i giovani: l’alleanza di Regione e Fondazione Cariplo
Un investimento senza precedenti per contrastare la condizione dei giovani che non studiano né lavorano. Il bando “ZeroNeet” mira a prevenire l’esclusione sociale e a creare reti territoriali di supporto
Lecco - Sondrio
Un investimento straordinario da 40 milioni di euro per dare risposte concrete a migliaia di giovani lombardi che oggi rischiano di restare ai margini. Regione Lombardia e Fondazione Cariplo hanno siglato un accordo che segna un passaggio storico: per la prima volta in Italia un ente pubblico e uno privato uniscono risorse, visione e strategie per contrastare in modo strutturale il fenomeno dei Neet, i ragazzi che non studiano, non lavorano e non sono coinvolti in percorsi formativi.
L’intesa, sostenuta con ulteriori 10 milioni da parte di Intesa Sanpaolo, punta a intercettare precocemente i segnali di esclusione sociale e a riattivare percorsi di crescita professionale e personale. I dati raccontano la dimensione del problema: in Italia sono oltre 1,3 milioni i giovani Neet, in Lombardia circa 150.000. Dietro i numeri ci sono storie di ragazzi e ragazze che faticano a trovare un’opportunità, che si sentono esclusi dal mondo del lavoro e della formazione, con il rischio di restare ai margini delle comunità locali. Una condizione che spesso non nasce da una singola scelta, ma da un intreccio di difficoltà scolastiche, economiche e familiari che rendono complesso immaginare e costruire un futuro.
L’accordo è stato firmato da Simona Tironi, assessore all’Istruzione, Formazione e Lavoro di Regione Lombardia, e Giovanni Azzone, presidente di Fondazione Cariplo. Gli interventi previsti riguarderanno tre fronti: le scuole, per prevenire l’abbandono; i territori, con reti di presa in carico che coinvolgeranno enti di formazione, imprese e servizi sociali; percorsi personalizzati di orientamento, formazione e inserimento lavorativo, con attenzione particolare alle aree più fragili.
Al centro ci saranno laboratori pratici, mentoring individuale e metodologie educative innovative, per rafforzare competenze, motivazione e autonomia dei giovani. Un aspetto cruciale sarà la costruzione di reti territoriali stabili. Regione e Fondazione vogliono consolidare quanto già esiste e promuovere nuove collaborazioni multi-attore, nella convinzione che il problema non possa essere risolto da un singolo soggetto ma richieda un’azione sistemica, basata sulla condivisione di strumenti, conoscenze e competenze.
Per questo nascerà una cabina di regia permanente, incaricata di coordinare, monitorare e aggiornare le azioni, valutandone l’impatto nel tempo e assicurando continuità agli interventi. L’iniziativa prenderà forma attraverso il bando ZeroNeet – Reti di opportunità per l’inserimento occupazionale e le competenze, rivolto ai giovani tra i 15 e i 29 anni, in particolare agli inattivi e a chi vive condizioni di fragilità multidimensionale. Il contributo massimo per progetto varierà da 400.000 a 600.000 euro, a seconda dell’estensione territoriale.
I progetti dovranno includere non solo azioni di intercettazione, ma anche attività concrete di riattivazione e inserimento, come laboratori esperienziali, percorsi formativi e tirocini extracurriculari. Alle reti selezionate sarà inoltre garantito da Fondazione Cariplo un servizio di accompagnamento metodologico per la definizione delle progettazioni definitive, così da valorizzare al meglio le risorse e rendere realmente efficaci le azioni.
«La collaborazione con Regione Lombardia – ha spiegato Giovanni Azzone, presidente della Fondazione Cariplo – mette al centro un tema di cui forse non abbiamo ancora piena consapevolezza: ci sono 1,3 milioni di giovani che non studiano e non lavorano in Italia, 150.000 nella nostra regione. Abbiamo di fronte un problema grave già oggi, che rischia di diventare drammatico in prospettiva. Questi ragazzi hanno un enorme potenziale, l’energia di cui le comunità e le aziende hanno bisogno. Ma per diversi motivi si trovano in una condizione di stallo. Dobbiamo stringere alleanze tra istituzioni e imprese per costruire il loro futuro e quello del Paese, assumendoci la responsabilità di ingaggiarli davvero».
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