Al via i saldi estivi il 5 luglio, anche se gli sconti sono già partiti

Scattano ufficialmente sabato i ribassi. Federmoda: «Attese alte, giugno ha già dato buoni risultati»

Paola Sandionigi

Sabato 5 luglio prendono il via i saldi estivi, in realtà i ribassi di fine stagione sono già iniziati da più giorni nel mezzo di un’estate da temperature record. La percentuale di ribasso andrà dal 30 al 50%, ma già in questi giorni si possono fare affari considerato che la maggior parte dei commercianti applica una riduzione dei prezzi alla clientela fedele, ma anche a chi è di passaggio, perché la regola è quella di non usare il termine “saldi” fino a sabato, ma si può comunque definire i ribassi come promozioni o sconti fedeltà, i più creativi usano termini come ribassi di mezza estate, oppure parlano di ultimi capi. «Le attese sono alte, i saldi sono e restano importanti - assicura Oscar Riva presidente di Federmoda, e storico commerciante in centro città con Kammi calzature all’Isolago -, a differenza dello scorsi quando l’estate era iniziata solo a luglio, abbiamo avuto un mese di giugno buono con vendite in positivo, il caldo ha invogliato ad acquistare sandali e abbigliamento leggero. Ora confidiamo nei saldi considerati anche i tanti turisti in giro».

Ormai archiviate le vetrofanie e i grandi cartelli che coprivano le vetrine con la scritta “Saldi”, le regole di vendita sono le consuete. Sul cartellino c’è l’obbligo di indicare il prezzo di vendita più basso applicato nei trenta giorni precedenti l’avvio dei saldi, lo sconto e il prezzo finale. Da due anni i commercianti che nei trenta giorni prima dei saldi hanno proposto alcuni capi con una riduzione di prezzo che resterà la base su cui calcolare lo sconto. Più semplicemente il saldo non verrà più fatto sul prezzo pieno dell’abito o dell’accessorio in promozione ma sul prezzo già ridotto. Di fatto se un capo da 200 euro viene scontato del 20% nei trenta giorni prima dei saldi e venduto perciò a 160 euro, con l’arrivo dei saldi la percentuale di sconto verrà applicata sul prezzo più basso e non su quello pieno. Fatta la regola è già pronta la scorciatoia, sui prezzi già ridotti verranno applicate percentuali di sconto inferiori. La regolamentazione riguarda sia i negozi di vicinato che la grande distribuzione, e soprattutto l’online.

La possibilità di cambiare il capo dopo che lo si è acquistato è generalmente lasciata alla discrezionalità del negoziante, a meno che il prodotto non sia danneggiato o non conforme, in questo caso scatta l’obbligo per il negoziante della riparazione o della sostituzione del capo e, nel caso ciò risulti impossibile, la riduzione o la restituzione del prezzo pagato. A differenza degli acquisti nei negozi fisici, in quelli online è possibile restituire il prodotto o effettuare cambi entro 14 giorni dal ricevimento a prescindere dall’esistenza di un vizio. Le carte di credito devono essere accettate da parte del negoziante.

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