Stadio di Lecco, l’opposizione al fianco del presidente Aliberti: «Subito una mediazione»

Piazza, Bettega e Valsecchi contro la giunta Gattinoni: «Tante occasioni perse per gestire il confronto con la società»

Lecco

«Chiediamo al presidente del Consiglio comunale Roberto Nigriello di convocare con urgenza un tavolo di lavoro con tutti i capigruppo, che possa agire come luogo di mediazione tra giunta e proprietà della Calcio Lecco».

Carlo Piazza e Cinzia Bettega, rispettivamente candidato sindaco della Lega e capogruppo in consiglio comunale, lanciano un appello direttamente al presidente dell’assise, esponente dei dem astenutosi al momento di bocciare la mozione di Valsecchi sullo stadio lunedì sera. In generale, tutte le minoranze chiedono a gran voce un impegno da parte di palazzo Bovara affinché il trasloco a Zanica della Calcio Lecco per il girone di ritorno sia evitato. «Quando il presidente Aliberti parla di rischi per la sicurezza e di responsabilità – aggiunge Lorella Cesana di Lecco ideale - non sta solo lanciando un grido d’allarme: sta ricordando a tutta la città che il Rigamonti-Ceppi non è un problema privato, ma una questione pubblica. Personalmente penso che la Calcio Lecco sia molto più di una squadra: è un simbolo identitario e un collante sociale, una passione che attraversa generazioni e un veicolo di promozione per la città portando una diretta tv nazionale ogni due settimane. Il Comune di Lecco ha le risorse finanziarie per garantire manutenzione, sicurezza e funzionalità perché’ non le mette a disposizione a fronte delle criticità evidenti e ampiamente denunciate».

Proprio il modo in cui si sceglie di utilizzare i fondi a disposizione è il principale elemento di critica verso l’amministrazione Gattinoni. «La stessa sera in cui venivano approvati 190mila euro di fiori per abbellire un progetto per il lungolago troppo brutto, - conclude Filippo Boscagli, candidato sindaco di Fratelli d’Italia - si negava la stessa cifra per sistemare un inquinantissimo e inefficiente generatore diesel. Ciò, peraltro, avveniva lamentandosi di uno stadio nel centro urbano come tantissimi altri in ogni angolo d’Italia e del mondo in cui evidentemente gestiscono viabilità e sicurezza molto meglio che in questa amministrazione. Del resto, sono serviti anni persino per avere una semplice piattaforma disabili, richiesta dalla minoranza e più volte bocciata finché la questione è davvero esplosa. Il risultato è trovarsi di fronte all’ennesimo psicodramma locale che rischia di far scomparire il calcio a Lecco, come già avvenuto con il deserto creato al Bione. Serve assumersi la responsabilità del proprio ruolo: lo stadio è un immobile della città e deve essere adeguato al compito per cui nasce, cioè ospitare eventi sportivi di alto livello».

«Il presidente Aliberti non ha una ma mille ragioni di essere risentito con l’amministrazione Gattinoni. – commenta Corrado Valsecchi di Appello per Lecco - La cifra di questa amministrazione è quella di aver depauperato risorse ingenti in cose spesso inutili solo per aver goduto di un periodo storico magico con i finanziamenti del Pnrr e della Regione Lombardia. Hanno bocciato una mozione di buon senso che ho presentato autonomamente, nemmeno Aliberti ne era a conoscenza, per cercare di risolvere il contenzioso tra le due parti. Invece di cogliere al volo l’occasione si sono infilati come maggioranza in un vicolo cieco, pregiudiziale e rancoroso che non porterà nessun risultato utile alla città, al sistema sportivo e alla valorizzazione dello stadio Rigamonti Ceppi. Tutta la città ha visto come si è svolto il dibattito in consiglio comunale, tutti i cittadini hanno la capacità di discernimento tra coloro che con abnegazione cercano di risolvere i problemi e coloro che intendono crearne dei nuovi. Aliberti ha dato alla città la squadra che si merita, ma i cittadini non possono dire altrettanto del personale politico che li amministra».

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