Cronaca / Lecco città
Mercoledì 17 Dicembre 2025
Confindustria Lecco-Sondrio: imprese solide, export in crescita nel 2025
Il presidente Campanari e il direttore Sirtori tracciano un quadro di tenuta superiore alle attese, nonostante le difficoltà geopolitiche e le trasformazioni in atto
Lecco
Il bilancio di fine anno di Confindustria Lecco-Sondrio restituisce l’immagine di un sistema che, pur immerso in uno scenario economico e geopolitico complesso, continua a dimostrare una capacità di tenuta superiore alle attese. A tracciarne i contorni è il presidente Marco Campanari che, insieme al direttore Giulio Sirtori, parla di un 2025 tutt’altro che semplice, ma affrontato con solidità dalle imprese del territorio.
Il primo dato, quello più rilevante, riguarda l’occupazione. «Il nostro sistema tiene bene, in particolare dal punto di vista occupazionale: i dati delle imprese associate sono confortanti, per la grande maggioranza in linea o addirittura in crescita rispetto al 2024», sottolinea Campanari. Una tenuta che si riflette anche sugli indici di produzione, giudicati positivi nonostante un contesto europeo fragile sul fronte della politica industriale e uno scenario internazionale segnato da tensioni continue.
Secondo Confindustria Lecco-Sondrio, l’export locale nei primi nove mesi dell’anno ha registrato un +6,5%, contro il +3,6% del dato nazionale. In particolare, l’export verso gli Stati Uniti segna un +17,8%: se l’ultimo trimestre confermerà questa tendenza, il 2025 chiuderà con un valore record rispetto agli ultimi sei-sette anni, dimostrando che dazi e difficoltà geopolitiche hanno inciso poco sul pregio delle produzioni lecchesi. Le imprese associate sono oggi 653, per circa 39mila addetti, cifre speculari anche per Como. Non mancano settori più esposti, come l’automotive, che stanno attraversando una fase di trasformazione profonda. Anche qui, però, il territorio sembra difendersi meglio di altri grazie a una specializzazione orientata verso produzioni di qualità e clienti di fascia alta, meno vulnerabili alle oscillazioni più brusche della domanda.
«È stato certamente un anno estremamente impegnativo, e nel dirlo vanno considerati tutti gli stravolgimenti geopolitici e le difficoltà che hanno toccato tutti noi, in primis come cittadini e naturalmente come imprese», osserva Campanari. «I numeri di fine anno, per fortuna, sono molto buoni come associazione, anzi ottimi da questo punto di vista. Parliamo di un’associazione solida, sana, in crescita, e di numeri complessivamente positivi anche come sistema delle imprese, che ha retto nonostante condizioni al contorno molto difficili e, in alcuni casi, regole di gioco quasi disastrose. Gli indici mostrano da ogni punto di vista una tenuta sostanziale del sistema».
Tra le sfide del 2026, Campanari indica la speranza di un anno con meno caos geopolitico e più ordine, ma soprattutto il percorso di aggregazione con Como. «Abbiamo davanti una sfida molto importante, ma anche molto bella, che è quella di portare avanti la roadmap condivisa con gli amici di Confindustria Como per arrivare all’aggregazione delle nostre associazioni. È un progetto che porta valore aggiunto al territorio e questo non va dimenticato – commenta – Parliamo di un’area vasta che va da Como all’Alta Valtellina, passando per Lecco, e di un percorso che porta valore concreto anche alle imprese, rafforzando la capacità dell’associazione di essere loro vicina. I momenti chiave saranno - come detto nell’assemblea pubblica -, oltre a tutto il lavoro che dovremo fare nei prossimi mesi, due: entro la fine del 2026 saremo chiamati a esprimere un voto sul progetto di aggregazione, con l’obiettivo di arrivare alla nascita della nuova associazione nella primavera del 2027».
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