
Cronaca /
Mercoledì 30 Luglio 2025
Daspo ai tifosi lecchesi, interrogazione del senatore Tino Magni
«Esporre la bandiera palestinese non è un reato e non può essere considerata una minaccia all’ordine pubblico»
Due lecchesi sono tra i cinque tifosi coinvolti in un controverso episodio avvenuto il 25 luglio scorso allo stadio “Giuseppe Sinigaglia” di Como, durante l’amichevole internazionale tra Celtic e Ajax. I giovani sono stati denunciati e colpiti da provvedimenti di DASPO per aver esposto una bandiera della Palestina dagli spalti, in un contesto descritto da più fonti come pacifico e privo di gesti violenti o provocatori.
La vicenda ha sollevato un acceso dibattito politico e istituzionale, spingendo il senatore lecchese Tino Magni (Alleanza Verdi e Sinistra) a presentare un’interrogazione parlamentare al Ministro dell’Interno. Al centro della sua richiesta: chiarimenti urgenti sulla legittimità e proporzionalità delle misure adottate dalla Questura di Como, e sulla loro compatibilità con i diritti costituzionali, in particolare con l’articolo 21 della Costituzione, che tutela la libertà di espressione. Secondo quanto emerso, i cinque tifosi – tra cui appunto due residenti nel Lecchese – sono stati denunciati ai sensi dell’articolo 604-bis del codice penale, che sanziona la propaganda e l’istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale, etnica e religiosa. Una contestazione giudicata sproporzionata da numerosi osservatori e dallo stesso Senatore Magni.
«L’esposizione della bandiera palestinese – ha dichiarato Magni – non è vietata dalla legge italiana, né può essere considerata una minaccia all’ordine pubblico, soprattutto quando avviene in forma pacifica e simbolica. È grave che atti di solidarietà umanitaria vengano trattati alla stregua di comportamenti violenti o discriminatori».
Il Senatore ha ribadito la necessità di tutelare il diritto dei cittadini a manifestare opinioni e solidarietà anche su questioni internazionali come quella palestinese. «Qualsiasi manifestazione lecita di sostegno a un popolo che sta subendo un genocidio – ha aggiunto – vedrà sempre il nostro appoggio. Al posto di intimidire chi sventola la bandiera palestinese, il governo italiano dovrebbe affrettarsi a riconoscere ufficialmente lo Stato di Palestina, come hanno già fatto altri paesi europei».
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