«Europa e Italia, serve un nuovo ritmo»

La lecchese Maria Anghileri, presidente dei Giovani di Confindustria sprona la politica ad affrontare le sfide in agenda

Quarant’anni di idee, confronti e proposte. Il tradizionale convegno di Capri dei Giovani Imprenditori di Confindustria taglia un traguardo importante e lo fa con una chiamata collettiva all’azione: ripensare il ritmo dell’Europa e dell’Italia, per non restare ai margini della competizione globale.

A pronunciarla è Maria Anghileri, imprenditrice lecchese del Gruppo Eusider e presidente nazionale del Movimento, che ha aperto i lavori con un intervento denso di visione e concretezza. «Quaranta non è solo un numero – ha esordito – È un traguardo che racconta una storia lunga, viva e appassionante». Il titolo scelto per l’edizione 2025, “Ritmo”, è diventa il filo conduttore di una riflessione che lega velocità e consapevolezza. “L’equazione futuro uguale lungo termine è saltata per sempre. Il successo dipende dal ritmo con cui affrontiamo le sfide, le innovazioni, le scelte. Il futuro non è più domani: è già oggi”. Una rivoluzione di prospettiva, che parte da un mondo in cui le accelerazioni politiche, economiche e tecnologiche cambiano la geografia del potere. Dalla Cina che concentra metà della popolazione mondiale e guida l’innovazione, agli Stati Uniti che restano leader per competitività, l’Europa appare ancora “spettatrice pagante”, come l’ha definita Anghileri, troppo concentrata su regole e poco su crescita.

La leader dei Giovani di Confindustria ha parlato di un continente “spaventato dalle guerre e disunito”, privo di una difesa comune e di una politica industriale integrata. «Ci manca un’Europa unita, veloce, incisiva. Le sfide sono epocali e la risposta non può che essere europea». Da qui l’appello a costruire una “terza via europea” di sviluppo fondata su valori e civiltà, ma capace di competere su intelligenza artificiale, energia e tecnologie di frontiera. Proprio l’energia, ha ricordato Anghileri, “è la madre di tutte le catene del valore”.

I costi più alti d’Europa, uniti a una burocrazia soffocante, frenano l’industria italiana. Ecco perché il Movimento chiede di “scegliere la crescita e il rischio, non le rendite”, investendo su semplificazione, innovazione e giovani. Il punto più concreto dell’intervento è lo Youth Deal, una proposta organica per sostenere le imprese under 35 e restituire equità generazionale. Tre le direttrici: abbattimento del carico fiscale e dell’Irap per le imprese giovani; accesso facilitato al credito tramite una “Garanzia giovani” dedicata nel Fondo Pmi; potenziamento della previdenza complementare. «Non è più sostenibile vivere in un Paese con la pressione fiscale al 42,5% e una crescita dello “zero virgola” – ha ribadito – Non vogliamo più che le giovani imprese vengano solo tollerate. Vogliamo che crescano».

Accanto al progetto, Anghileri ha rilanciato la “Filiera Futuro”, piattaforma di proposte su natalità, istruzione, innovazione e impresa giovanile. L’obiettivo è farne la base di una Legge di bilancio per la produttività. «Il Governo ha dato stabilità, ma serve una spinta: rafforzare la ricerca e sviluppo, ripristinare l’Ace, potenziare l’Ires Premiale. Premiare chi innova è il modo più efficiente per usare risorse pubbliche sempre più scarse».

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