
Cronaca / Lecco città
Mercoledì 17 Settembre 2025
Il bilancio sociale di Avis Lecco: aumentano donatori e donazioni
Presentati i dati del bilancio sociale dell’Avis provinciale. Incremento dei soci donatori e dei soci complessivi. Il 32% dei donatori ha tra i 18 e i 35 anni.
Lecco
L’Avis Provinciale di Lecco ha presentato i dati del bilancio sociale dell’anno 2024. I numeri dimostrano l’impegno dei lecchesi nell’associazione, con un incremento dei soci donatori e un conseguente aumento dei donatori a 15272 e dei soci complessivi a 15493.
«L’incremento rispetto all’anno precedente nelle donazioni è di quasi il 5%» sottolinea il presidente di Avis Lecco Bruno Manzini, «abbiamo avuto un picco elevato di donazioni di plasma e un po’ meno di sangue intero. È un risultato importante perché significa che siamo in grado di contribuire fattivamente all’autosufficienza di sangue intero e fornire il nostro contributo anche per la raccolta di plasma».
Un contributo esteso a tutto il territorio italiano: «Il sangue raccolto in provincia di Lecco è più che sufficiente per far fronte ai bisogni del nostro territorio», ricorda Manzini. Il numero di donatori periodici Avis residenti in provincia ogni 1000 abitanti è 45,75, confrontato con il dato regionale (26,34) e nazionale (21,68).
L’analisi dei dati conferma la presenza di una buona percentuale di giovani fra i soci Avis; nel 2024, il 32% dei soci donatori aveva tra i 18 e i 35 anni, ovvero un terzo del totale. Rispetto allo scorso anno non si evidenziano grosse variazioni per quanto riguarda i soci donatori per genere; lievemente in rialzo la percentuale di donne (38,77%) e in lieve diminuzione la percentuale di uomini (61,23%).
L’incremento di donatori e donazioni sul territorio provinciale è un segnale importante: “In un periodo in cui si assiste al cosiddetto inverno demografico, incrementare i donatori volontari credo sia assolutamente positivo. Il rapporto con la popolazione dimostra il nostro radicamento sul territorio. Abbiamo realizzato circa 150 eventi in un anno, tra feste sociali, culturali e sportivi, con una stima di circa 5000 partecipanti”, ha ribadito Manzini.
I risultati sono in continuità con il trend positivo dell’ultimo quinquennio: dal 2020, anno in cui erano stati registrati 14771 soci, al 2024, che ha registrato un incremento del 2,92% rispetto all’esercizio precedente.
Il clima favorevole determinato dai numeri del bilancio è offuscato dalla preoccupazione riguardo alla modifica della legge 219/2005 “Nuova disciplina delle attività trasfusionali e della produzione nazionale degli emoderivati”. Una modifica che potrebbe consentire all’industria di diminuire la produzione di medicinali realizzati con la lavorazione del plasma raccolto in conto lavorazione tramite il sistema trasfusionale italiano e prediligere la produzione di medicinali derivati da plasma acquistato direttamente all’estero in un contesto di libero mercato: «La nostra preoccupazione riguarda la salvaguardia del sistema trasfusionale italiano perché riteniamo sia un’eccellenza», sottolinea Manzini.
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