Il ponte Kennedy resta a tre corsie:
trovata la soluzione

I tubi del teleriscaldamento passeranno sotto il marciapiede

Lecco

Il ponte Kennedy rimarrà a tre corsie almeno per i prossimi due anni. «I progettisti del teleriscaldamento – spiega il sindaco Mauro Gattinoni – hanno individuato una soluzione tecnica per inserire un fascio di tubi sotto il marciapiede nord senza alcun impatto su ringhiere e guard rail. In questo modo si evitano modifiche strutturali che avrebbero imposto la riduzione da tre a due corsie. Sono già stati fatti i saggi, la progettazione è in fase avanzata. L’impresa vorrebbe realizzare i lavori tra agosto e ottobre».

L’intervento sarà oggetto di un incontro tra i Comuni di Lecco, Malgrate e Pescate e la Provincia di Lecco che si dovrebbe svolgere entro due settimane. A villa Locatelli attendono di vedere il progetto. Filtra però perplessità rispetto all’ipotesi di avviare i lavori in uno snodo strategico per la viabilità locale prima della riapertura della ferrovia tra Lecco e la Valtellina. In caso di problemi sulla statale 36 la presenza di un cantiere che rallenta il flusso dei veicoli sul Kennedy rischierebbe di mandare in tilt il traffico. Al di là di questi aspetti, lo sviluppo di una soluzione tecnica utile a garantire la coesistenza, almeno temporaneamente, tra le tre corsie e il teleriscaldamento è una novità di grande rilievo: da un lato, viene salvato l’attuale assetto del viadotto, considerato fondamentale per il sistema viabilistico locale; dall’altro, una volta completati i lavori, il teleriscaldamento, finanziato con fondi Pnrr, potrà entrare regolarmente in funzione. Il futuro? Ancora tutto da scrivere. Da un lato, il Comune di Lecco punta a rendere una delle tre corsie “reversibili” attraverso l’installazione di semafori grazie al finanziamento regionale da 1.5 milioni di euro per il progetto di “Gestione dinamica e Controllo Data-driven del Traffico e della Sosta”.

Dall’altro lato, la Provincia di Lecco e i comuni rivieraschi auspicano con forza un coinvolgimento economico dell’impresa che sta sviluppando il teleriscaldamento nella realizzazione degli interventi di consolidamento strutturale di cui il ponte, costruito negli anni Cinquanta, avrà comunque bisogno in futuro. Si fa notare, nel dettaglio, come l’abbandono della soluzione prevista inizialmente nel progetto del teleriscaldamento per l’attraversamento dell’Adda, ovvero il passaggio dei tubi circa sette metri sotto l’alveo del fiume, ha comportato un importante risparmio economico per l’impresa. In questo quadro, si attendono novità da Anas e Regione, a cui villa Locatelli, a nome dei comuni del circondario lecchese, diversi mesi fa ha inviato una lettera con un elenco di opere ritenute fondamentali dal territorio per migliorare la viabilità locale. Tra queste c’è anche il ridisegno della rotonda all’uscita dal Kennedy lato Malgrate, lì dove oggi, per altro, c’è un problema di sicurezza per chi arriva dal lungolago malgratese e vuole andare verso Pescate o Lecco. Un altro dei punti di quella lettera è l’adeguamento dello svincolo di Pescate fondamentale per rendere il nuovo quarto ponte percorribile in entrambi i sensi di marcia e non solo in ingresso a Lecco. Proprio l’entrata in funzione del quarto ponte, prevista a inizio 2026, è destinata a influenzare a sua volta i ragionamenti sul futuro del ponte Kennedy.

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