Le associazioni cattoliche lecchesi accolgono con entusiasmo il nuovo Papa: «Lo sentiamo vicino»

L’elezione di Papa Leone XIV è stata accolta con entusiasmo quasi unanime dalle associazioni cattoliche della Zona Pastorale III. Ucid, Acli e Azione Cattolica vedono nel nuovo pontefice una figura capace di raccogliere l’eredità sociale di Leone XIII e spirituale di Papa Francesco

Lecco

Le associazioni cattoliche della nostra Zona Pastorale, la III, hanno accolto la scelta del nuovo Papa con entusiasmo. Non è semplice apprezzamento, quello espresso da Ucid, Acli e Azione Cattolica. È quasi un plebiscito. A partire da Vincenza Scaccabarozzi, responsabile dell’Ucid, che spiega: «La prima cosa che ho condiviso anche coi presidenti del gruppo lombardo subito, quando ho sentito il nome Prevost, è la soddisfazione di aver sentito la parola “Stati Uniti”. E poi, quando ho sentito il nome che il nuovo Papa ha scelto, Leone XIV, ho detto subito: per noi è una grande sfida. Mi è venuto in mente il suo predecessore Leone XIII, con la sua enciclica Rerum Novarum, e mi sono venute subito alla mente le parole “lavoro”, “uomo”, “parte sociale della Chiesa”, tutte cose molto importanti».

Vincenza Scaccabarozzi non si è fermata all’apparenza: «È stato detto che ha messo i paramenti, mentre Papa Francesco era uscito immacolato, tutto vestito di bianco. Prevost ne ha usato un altro, di linguaggio, ma io non ci ho visto nulla di retrogrado, o di conservatore. Ha parlato di pace, ma quella di Cristo. È stato subito tutto “pace”, “ponti”, “camminare per mano tra la gente”. Ho visto tanto la parte sociale nel suo discorso. Te lo fa sentire vicino. E poi essere stato a capo del dicastero dei Vescovi vuol dir che sa cosa significhi essere Chiesa oggi e quanto lavoro lo attenda. Anche il fatto che abbia voluto salutare in spagnolo i suoi fedeli della Diocesi… Insomma, l’abbiamo sentito tutti molto vicino».

Anche Giuseppe Elia presidente delle Acli lecchesi, non ha dubbi: «Siamo tutti contenti della scelta fatta in Conclave, perché Papa Leone XIV ci sembra la persona adatta per dare continuità al lavoro di Papa Francesco e aspettiamo di incontrarlo in tempi brevi come successe proprio con Papa Francesco. Il suo messaggio di pace è sempre attuale ed è stato il nostro motto delle Acli all’ultimo congresso. Siamo riuniti, noi tutti presidenti delle Acli lombarde, proprio per parlare di questa nomina».

E Silvia Negri presidente dell’Azione Cattolica decanale è forse la più soddisfatta della scelta in capo allo Spirito Santo: «Sono contenta che, a prescindere dalle macchinazioni e dai pronostici che tutti facevano, il consiglio dei vescovi ha scelto un nome non tra quelli più indicati magari da meccanismi politici, bensì ispirato dallo Spirito Santo. Lo spirito ha soffiato e ha permesso di scegliere una figura che non era ancora sulla bocca di tutti. La sua storia personale lo rende un Papa che ha potuto conoscere la chiesa del mondo, non solo quella da cui proviene direttamente e che quindi può tenerla unita e guidarla nella diversità con cui si esprime nei vari contesti culturali. Nelle sue parole c’è stato un forte accento sulla pace: in continuità con Papa Francesco ci fa sperare che l’impegno per la casa comune e per la fraternità universale sarà al centro del pontificato e che anche noi, nelle nostre associazioni, dobbiamo proseguire in questa direzione. E anche noi ci sentiamo di ripartire con rinnovato slancio visto che le sue prime parole riguardano Pace e Ambiente. Si apre una nuova strada piena di speranza per tutti».

Insomma, il profilo di questo Papa che nasce da una famiglia che ha la migrazione alle spalle, con genitori francesi e italiani, e che ha vissuto tanti anni in Perù, è quello di un pontefice che ha già una statura internazionale, che conosce il mondo e tante sue dinamiche. Non ha una sola appartenenza.

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