Cronaca / Lecco città
Domenica 26 Ottobre 2025
Lecco e la sfida delle case a prezzi sostenibili: «Un patto coi costruttori»
I 490 alloggi “calmierati” previsti nel Pgt? «Un punto di partenza per affrontare insieme un problema della nostra città»
Lecco
«La prima volta i costruttori non ci hanno di certo accolto con la banda e il tappeto rosso. Li abbiamo incontrati di nuovo, hanno compreso le finalità del nostro piano e si sono impegnati a farci delle proposte per contribuire a soddisfare il bisogno abitativo della città».
La seconda delle tre serate sul nuovo piano del territorio ospitate nel nuovo urban center della Piccola ha permesso di accertare un elemento chiave: la previsione di 490 nuovi alloggi di edilizia convenzionata, concretizzabile solo qualora partisse la riqualificazione di tutte le otto aree di trasformazione urbana e di tutte le 15 aree di rigenerazione urbane previste nel Pgt, è solo il simbolo numerico di una più articolata “politica dell’abitare” che la giunta di Mauro Gattinoni vorrebbe sviluppare nei prossimi anni. «Il tema della casa è dirimente per il futuro di Lecco. La città rischia di diventare espulsiva per le giovani coppie» ha sottolineato il sindaco. Sono stati invece l’assessore al Welfare Emanuele Manzoni e l’architetto Gabriele Rabaiotti di Kcity, società che si occupa di rigenerazione urbana, ad illustrare nel dettaglio un piano che si articola sostanzialmente su due gambe. In primo luogo, nelle schede che disciplinano l’attuazione di ogni area di trasformazione e area di rigenerazione urbana il Comune ha inserito l’obbligo per i costruttori di destinare almeno il 20% della superficie residenziale a edilizia convenzionata. «Non si tratta delle case Aler a 27 euro al mese. – ha precisato Gattinoni – ma di abitazioni messe sul mercato con canoni di affitto o modalità di affitto e riscatto accessibili, ovvero tali per cui la somma tra costo dell’affitto e delle bollette è al massimo un terzo del reddito del nucleo familiare». Qualora però il costruttore decida di non ottemperare a questo obbligo c’è la possibilità di versare il controvalore degli appartamenti non costruiti, moltiplicato per due o per tre a seconda dei casi, in un nuovo fondo vincolato nello specifico alle politiche abitative. «Queste risorse – ha spiegato l’assessore Manzoni – potranno essere usate per esempio per aumentare il contributo affitti che abbiamo istituito due anni fa, per sistemare appartamenti di edilizia residenziale pubblica di proprietà del Comune o per sostenere progetti in grado di accompagnare l’uscita verso il mercato privato di persone che attualmente vivono in un alloggio pubblica».
Accanto a tutto questo, Lecco ha inserito nel proprio piano di governo del territorio i servizi abitativi come “standard urbanistici”. Ciò significa che, in fase di trattativa, il Comune e un costruttore interessato a riqualificare una data area potranno decidere che, tra le opere “a scomputo”, cioè in riduzione degli oneri a carico del privato, c’è, accanto alla sistemazione di una strada o alla creazione di una nuova rotonda, la sistemazione di una parte degli alloggi di proprietà del Comune sfitti per carenze manutentive, complessivamente oltre 80 al momento, o la realizzazione di nuovi appartamenti da donare poi al Comune per incrementare l’offerta di edilizia pubblica.
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