
Cronaca / Lecco città
Martedì 02 Settembre 2025
Lecco, fermo il cantiere del nido di Bonacina. «Il termine non sarà rispettato»
L’opera, finanziata con fondi Pnrr, è in ritardo. Si teme per il futuro dei finanziamenti e per la lista d’attesa delle famiglie.
Lecco
«Con rammarico e dispiacere, purtroppo devo dire che il termine di fine lavori del 30 settembre non sarà rispettato. Chiunque passi da via Timavo può constatarlo». Nelle parole dell’assessore ai lavori pubblici Maria Sacchi si percepisce chiaramente lo stato di sostanziale stallo in cui si trova al momento il cantiere per il nuovo nido comunale a Bonacina.
«Le difficoltà con l’impresa – evidenzia Sacchi - sono evidenti per il non rispetto delle tempistiche. Come assessore ho esercitato la funzione di controllo che mi compete, evidenziando i ritardi. Questo appalto Pnrr è stato gestito, come tutti gli appalti per gli asili nido finanziati dal Pnrr, a livello nazionale da Invitalia. Per noi non è così facile intervenire direttamente. Ad oggi, dire quale sarà il nuovo termine di fine lavori o se questa impresa proseguirà il cantiere con un nuovo cronoprogramma è impossibile. L’ingegner Crippa e il segretario generale si stanno occupando del problema. La nostra speranza come amministrazione è che questo nido, il terzo comunale, tanto atteso dalle giovani famiglie, possa diventare presto una realtà dove i piccoli possono iniziare a relazionarsi con i loro pari. Auspichiamo che si possa offrire al più presto alla città un servizio necessario».
Quest’intricata vicenda presenta due aspetti particolarmente delicati. In primo luogo, il costo complessivo del nuovo nido è di circa 1.7 milioni di euro, coperti con un contributo Pnrr da 1 milione 56 mila euro, con risorse proprie del comune di Lecco per 373.780 euro e con un contributo di 260.220 euro proveniente dal conto termico del Gse. Il finanziamento Pnrr implica che l’opera dev’essere finita e collaudata entro marzo 2026. Non è dato sapere, al momento, cosa succederebbe qualora la scadenza non fosse rispettata, ovvero se ci sarà una proroga dei termini oppure un commissariamento dell’opera. Un problema che, va ricordato, non riguarderebbe solo il nido di Bonacina, ma tutte le opere che eventualmente non fossero finite in tempo, molte delle quali potrebbero essere proprio i nidi, visti i molteplici problemi registrati in giro per l’Italia per via delle modalità di gestione degli appalti.
L’altro aspetto delicato riguarda il valore sociale di quest’opera, particolare non di poco conto a pochi mesi dalle prossime amministrative. Attualmente, i posti disponibili nei due nidi comunali, ovvero l’Arcobaleno a Pescarenico e l’Arca di Noè a San Giovanni, sono 136 e sono tutti occupati. A questi si aggiungono i venti posti del centro prima infanzia, che però copre solo la mezza giornata. Nel 2021 l’amministrazione di Mauro Gattinoni aveva incrementato di 15 unità la disponibilità dei posti nei nidi comunali. Nonostante questo, la lista d’attesa rimane molto lunga, con oltre un centinaio di richieste, e le aspettative in città sull’arrivo di questo nuovo servizio rimangono molto alte, in un momento storico in cui conciliare la cura dei figli con il lavoro è una sfida sempre più difficile per le famiglie, innanzitutto a livello economico. Per altro, il progetto per il nuovo edificio prevede uno spazio riservato allo studio del medico di medicina generale, oggi assente nel rione di Bonacina, il più piccolo della città.
© RIPRODUZIONE RISERVATA