Lecco, il “caso Canottieri” divide i soci

Michele Peccati: «Le sezioni sportive non esistono più». Oreste Bellinzona: «Va ringraziato Cariboni per tutto quello che ha fatto». Giulio Ceppi: «Ci sono alcune persone, almeno cinque o sei, che pensano che la Canottieri sia casa loro, quando invece l’associazione era nata come club operaio e aperto a tutti»

«Le sezioni sportive della Canottieri non esistono più». Il duro commento di Michele Peccati, socio «da sempre della Canottieri», è pieno di rammarico e dispiacere per quanto sta accadendo nello storico sodalizio lecchese. Secondo il sindaco di Malgrate, gli scontri interni delle ultime settimane, che hanno portato alla decadenza del consiglio direttivo, rappresentano una pagina molto triste per la società. «A parte le targhe all’ingresso della sede – osserva Peccati, per 35 anni membro a sua volta del direttivo – le sezioni sportive della Canottieri sono finite in niente. Il nuoto e la vela non ci sono più. Era rimasto qualcosa di canoa e canottaggio che Lucia Micheli insieme ad alcuni consiglieri stavano cercando di ricostituire. I risultati degli ultimi anni sono stati uno sfacelo e il presidente dovrebbe assumersi le sue responsabilità. Marco Cariboni sta uscendo nel peggiore dei modi: si è ricandidato per le elezioni del 21 novembre anche se sono diversi anni che si dice pronto a lasciare il ruolo. In ogni caso, la Canottieri è un pezzo della mia vita e vederla in queste condizioni mi dà un grande dispiacere».

Secondo il gallerista Oreste Bellinzona, invece, bisognerebbe «ringraziare quel sant’uomo di Cariboni che ha dato il suo tempo e le sue garanzie economiche per un sacco di anni alla Canottieri».

«Di sicuro – sottolinea l’architetto Giulio Ceppi, anch’egli “da sempre” socio del sodalizio di via Nullo - Cariboni in questi decenni ha fatto un lavoro encomiabile, dimostrando disponibilità e buona volontà. All’interno dell’associazione, però, ci sono altre persone, almeno cinque o sei, che pensano che la Canottieri sia casa loro, quando invece l’associazione era nata come club operaio e aperto a tutti. C’è stata una visione egoistica e personalistica da parte di alcuni. La Canottieri è un luogo strategico per la crescita della città».

A fine ottobre la Canottieri ha collaborato con la Lega navale di Mandello nell’organizzazione della regata “Interlaghi”. «Quell’evento è stato un successo e voglio riproporlo anche il prossimo anno. – commenta Richard Martini, presidente della Lega navale – Conosco molto bene Marco Cariboni e credo sia stato un valido timoniere per la Canottieri Lecco. Conosco e stimo anche Lucia Micheli e Antonio Rossi. Mi auspico che questo conflitto venga risolto. Lo sto sperimentando molto nella lega navale: per ottenere risultati servono unità e condivisione di intenti». Pur non essendo una sportiva praticante, anche Cinzia Bettega è socio della Canottieri “da sempre” grazie al padre appassionato velista. «Guidare una società come la Canottieri è come guidare un’azienda: serve il giusto equilibrio tra esperienza e innovazione. – osserva la capogruppo della Lega in consiglio comunale – L’esperienza del presidente Cariboni, che guida la società da decenni con passione, dovrebbe essere coniugata con il desiderio di chi vuole provare a portare idee nuove. Non perché quanto fatto finora non vada bene ma perché le situazioni evolvono».

Le elezioni per il consiglio direttivo della Canottieri si terranno il 21 novembre. «Stimo e conosco Lucia Micheli da tanto tempo. – evidenzia l’influencer Chiara Sironi – Da quando sono diventata socia, quasi anni fa, conosco Marco Cariboni e il carisma con cui ha guidato una delle società più antiche d’Italia. Credo che tutti i membri del consiglio direttivo vogliano il bene della società anche se mi è spiaciuto vedere come i valori dello sport siano venuti meno all’apparenza per questioni burocratiche. Ci tengo al fatto che la Canottieri continui ad essere una realtà viva».

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