
Cronaca / Lecco città
Sabato 30 Agosto 2025
Maltempo, estate difficile nel Lecchese. Lunedì nuovo peggioramento
Il tornado dell’altro giorno a Verderio è il terzo episodio di violento maltempo in questa estate nel Lecchese. «Non basta l’aumento delle temperature», spiega l’esperto. Le previsioni parlano di un miglioramento nel fine settimana e di un successivo peggioramento tra lunedì e martedì
Lecco
«Non basta l’aumento delle temperature. Servono precise condizioni per creare le trombe d’aria». Dopo la tromba d’aria che a fine giugno ha fatto crollare la ruota a Lecco e il violento temporale che a fine luglio ha allagato parte del centro del capoluogo, il tornado dell’altro giorno a Verderio è il terzo episodio di violento maltempo in questa estate nel Lecchese.
«La tromba d’aria che ha fatto cadere la ruota – spiega Massimo Mazzoleni, presidente del Centro meteo lombardo – è legata al fenomeno del downburst. In pratica, si crea una corrente d’aria discendente dal cumulonembo verso terra. Incanalandosi nel lago, questa corrente subisce un’ulteriore accelerazione e questo porta a raffiche oltre i 100 km/h. Quanto accaduto tra giovedì, in particolare nel Pavese e nel Cremonese, e venerdì in provincia di Lecco è invece un fenomeno molto diverso, di natura tornadica. L’aumento delle temperature incrementa l’energia disponibile nell’atmosfera, ma questo non basta per generare simili eventi. È necessario che si verifichi lo scontro tra correnti con caratteristiche termoidrometriche diverse e, soprattutto, provenienti da direzioni diverse, ovvero da sud, da nord e in parte anche da est. Ciò genera delle supercelle temporalesche in cui le correnti possono assumere un moto rotatorio».
In un territorio come quello Lecchese, protetto dalle montagne, è molto difficile che ciò accada. Il contesto, sottolinea l’esperto, è molto diverso dalle grandi pianure degli Stati Uniti, dove l’assenza delle montagne permette alle correnti d’aria di muoversi in spazi molto più grandi e generare tornado molto più intensi e dannosi. «Questi eventi sono più frequenti che in passato? – prosegue Mazzoleni – È difficile dirlo. Nel Novecento non c’era l’eco mediatica di oggi, quindi se si fosse sviluppata una tromba d’aria in campagna non avrebbe fatto molto scalpore sui media. Sui giornali se ne sarebbe parlato solo nelle pagine interne. In ogni caso lo ribadisco: non tutti i temporali generano questi fenomeni. È molto più complicato e, difatti, eventi simili nel nostro territorio non si verificano così spesso».
Dopo le perturbazioni degli ultimi due giorni, le previsioni parlano di un miglioramento nel fine settimana e di un successivo peggioramento tra lunedì e martedì. «Complessivamente quest’estate si colloca nel solco degli ultimi anni, con valori termici superiori alla media del periodo – conclude Mazzoleni – L’aspetto anomalo è che sarà giugno il mese più caldo di questo periodo estivo. In quel mese ci sono stati una ventina di giorni dominati dall’alta pressione con temperature eccezionalmente elevate. Anche a luglio le temperature sono state superiori alla media, ma inferiori a quelle di giugno e anche a quelle degli anni passati nello stesso periodo. Agosto invece ha avuto una doppia faccia: fino a poco dopo Ferragosto clima quasi tropicale con minime sopra i 20 gradi e massime sopra i 35 gradi; da Ferragosto in poi le temperature sono tornate alla normalità. Per chi ricorda i mesi di agosto negli anni Settanta e Ottanta è chiaro che fa comunque caldo. Per chi invece era abituato ai mesi di agosto degli ultimi anni, il clima in queste settimane è stato relativamente normale».
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