Sgominate due bande di spacciatori: è ancora caccia a quattro nordafricani

Nove persone coinvolte, di cui cinque arrestate. Si cercano ancora quattro latitanti. Un giro d’affari da 300 mila euro con diecimila dosi vendute tra Costa Masnaga e Nibionno.

Lecco

Sono ancora attivamente ricercati dagli investigatori della polizia i quattro pusher nordafricani irreperibili, che fanno parte del gruppo dei nove spacciatori coinvolti nella recente operazione che ha sgominato due bande dedite allo commercio al dettaglio di cocaina, eroina e hashish in Brianza, nei boschi lungo la Statale 36, in particolare nei territori di Costa Masnaga, Bulciago, Sirtori, Garbagnate Monastero e Nibionno.

Un traffico da diecimila dosi di droga vendute, secondo quanto ricostruito dalla Squadra Mobile della Questura lecchese, per un giro d’affari stimato in oltre 300 mila euro. Il bilancio complessivo parla di nove custodie cautelari emesse dal tribunale di Lecco, di cui cinque effettivamente eseguite, a carico di cittadini marocchini clandestini e con precedenti penali dello stesso tipo. Uno scenario ormai tristemente consueto, per le aree boschive che connotano il territorio di Lecco e provincia, che vede un modus operandi consolidato di queste bande. Le stesse sono divise in singole batterie da quattro o cinque persone, che si dividono il mercato (sempre ricco e mai in crisi); ognuna con la propria area di spaccio di competenza. Ciascuna zona viene presidiata con armi e intimidazione.

Non sono rari episodi di violenze ai danni di clienti accusati di mancanze nei pagamenti o di furti nella sostanza (come accaduto in un’altra inchiesta fotocopia a Nibionno che aveva portato a sei misure cautelari, e per la quale è stata fissata udienza preliminare a novembre) o tra spacciatori, come accaduto in questo caso (l’indagine nata dal ferimento di un marocchino con una fucilata a una gamba). Ma tra spacciatori e clienti, come dimostrato anche in questo caso, si crea spesso un rapporto che va oltre lo scambio commerciale. L’acquirente, che facilmente cade in disgrazia economica, diventa complice del pusher, offrendogli cibo, in certi casi anche alloggio, copertura, anche collaborazione nell’attività illegale. Tutto in cambio di una dose.

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