Si fingevano tecnici e forze dell’ordine per rubare in casa degli anziani: tre arresti

Tre uomini residenti nel Torinese sono stati arrestati dai Carabinieri per una serie di furti in casa ai danni di anziani. Fingendosi tecnici o agenti e simulando fughe di gas con petardi, si facevano aprire la porta per poi rubare oro e denaro. Un colpo anche nel Lecchese

Lecco

Si spacciavano per tecnici del gas, dell’acqua o addirittura appartenenti alle forze dell’ordine, per entrare nelle case degli anziani e portare via loro denaro e gioielli. Diversi i colpi in tutto il nord Italia, uno dei quali a Bosisio Parini, nel Lecchese.

I carabinieri della Compagnia di Bergamo, supportati dalle compagnie di Chivasso (TO) e Tivoli (RM) hanno concluso una complessa attività investigativa che ha portato all’esecuzione di una misura cautelare in carcere nei confronti di tre italiani, tutti residenti in provincia di Torino, ritenuti responsabili di una lunga serie di furti in abitazione.

L’indagine, avviata nell’autunno del 2024 sotto il coordinamento della Procura della Repubblica di Bergamo, ha permesso di ricostruire nove episodi, di cui otto andati a segno, avvenuti tra ottobre 2024 e febbraio 2025 in varie province del Nord Italia: Bergamo, Verona, Lecco e Vicenza.

Gli indagati, tutti pregiudicati di età compresa tra i 35 e i 42 anni, si presentavano direttamente alla porta delle vittime, ultra ottantenni, spacciandosi per tecnici del gas, dell’acqua o appartenenti alle forze di polizia. Per rendere più credibile la messinscena, utilizzavano casacche che riportavano la scritta carabinieri o polizia mentre per simulare la perdita di gas e creare allarme utilizzavano dei petardi, convincendo così le vittime – in condizioni di fragilità – a farli entrare in casa.

Una volta all’interno, distraevano gli occupanti e si impossessavano di monili in oro e denaro contante, agendo in modo rapido e coordinato. Nel corso dei colpi sono stati asportati monili in oro per un valore di circa 150.000 euro e 18.000 euro di denaro contante. Per muoversi indisturbati e depistare eventuali controlli, la banda faceva uso di autovetture alle quali venivano applicate di volta in volta targhe clonate.

L’attività investigativa dei Carabinieri, condotta con metodi tradizionali, ha permesso di identificare tutti i componenti del gruppo e ricostruire con precisione la loro responsabilità. I tre arrestati sono ora a disposizione dell’autorità giudiziaria presso le case circondariali di Roma Rebibbia e Venaria Reale (TO).

L’Arma dei Carabinieri rinnova l’invito a prestare la massima attenzione e a non aprire la porta a sconosciuti e a non fidarsi delle apparenze. In caso di dubbi, si raccomanda di contattare immediatamente il 112.

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