Sicurezza in centro, Piazza contro Piazza: «Facile prendersela sempre con la Regione»

Il candidato sindaco di Lega e Forza Italia replica al vicesindaco di Lecco

Lecco

«Guai a parlare di sicurezza, perché sarebbe propaganda elettorale. Però, quando si tratta di dare la colpa di qualsiasi cosa alla “odiata” Regione Lombardia, lì nessun problema».

Carlo Piazza respinge al mittente l’accusa del vicesindaco di Lecco Simona Piazza, secondo cui non è stato possibile finora introdurre stabilmente la figura degli “street tutor” a supporto della Polizia locale perché manca una legge nazionale o regionale che disciplini questo tema. «Sarebbe più serio e più rispettoso dell’intelligenza dei cittadini – attacca l’esponente leghista, candidato sindaco del Carroccio e di Forza italia alle prossime comunali - riconoscere i propri limiti, invece di continuare a sventolare la bandiera degli “street tutor”: una sperimentazione durata poche settimane che, come tutti hanno visto, non ha lasciato grandi tracce. Ma adesso si invoca il loro ritorno, dimenticando che il Comune ha perso 675 mila euro di fondi dal distretto del commercio e, ancora peggio, ha lasciato andare 15 milioni e 490 mila euro della Regione per lo sviluppo urbano sostenibile. E adesso si piange miseria perché non ci sono risorse per pagare i famosi street tutor?».

Carlo Piazza rilancia l’idea di introdurre un servizio di “vigilanza privata” a supporto degli agenti di Polizia locale, “una proposta concreta e di buon senso, già adottata in città governate dal centrosinistra, come Seregno”. «Nel frattempo, - conclude il leghista - la situazione in città peggiora, come raccontano le cronache delle ultime aggressioni avvenute nello scorso weekend in via Cavour e proprio sul Lungolario Isonzo. Il clima che si respira è figlio di un atteggiamento lassista: “ma sì, sono solo ragazzini”, finché non arrivano i coltelli, le rapine o i bidoni bruciati in pieno centro, davanti ad attività commerciali e abitazioni private. I cittadini lecchesi sono esasperati. E allora ci chiediamo: dov’era la vicesindaca al Comitato per l’ordine e la sicurezza, quando alcuni colleghi amministratori proponevano di attivare l’operazione “strade sicure”? Di lei si ricorda solo un assordante silenzio sul tema. Se oggi una richiesta è stata formalizzata, lo dobbiamo alla determinazione della presidente della Provincia, Alessandra Hofmann. Se fosse dipeso solo dal Comune capoluogo, a quest’ora staremo ancora aspettando».

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