Tagli ai fondi per le manutenzione delle strade, l’appello di Ance

Lecco

«Ripristinare i fondi per la manutenzione straordinaria delle strade provinciali: la sicurezza dei cittadini e la competitività delle imprese sono in gioco».

È l’appello lanciato da Luca Fabi, presidente di Ance Lecco Sondrio, che interviene con forza dopo la drastica riduzione delle risorse imposta dalla legge di bilancio 2025 e confermata dal decreto Milleproroghe. «Condividiamo la forte preoccupazione espressa dai vertici del nostro sistema, sia a livello regionale che nazionale – afferma Fabi – per una scelta che rischia di compromettere la tenuta infrastrutturale delle nostre province. Le risorse erano già state programmate dalle amministrazioni per interventi necessari e non più rimandabili. Tagliarle significa non solo bloccare i cantieri, ma aggravare la situazione nel medio periodo».

Come ricorda Ance, i tagli per il solo biennio 2025-2026 ammontano al 70% dei fondi assegnati, con ulteriori riduzioni previste fino al 2028. La Lombardia è la regione più penalizzata: su 63 milioni tagliati a livello nazionale, ben 44 milioni ricadono sul suo territorio. Lecco perde 2 milioni 345 mila euro, Sondrio 1 milione 398 mila. A livello regionale la scure pesa circa 44 milioni di euro. La vicina Provincia di Como, per esempio, dovrebbe ricevere 1.3 milioni invece dei 4.3 milioni attesi. La riduzione di risorse è pari a 4.8 milioni per Bergamo, 3.7 milioni per Monza. «Un colpo durissimo – sottolinea Fabi – che non può non suscitare allarme. Ciò significa mettere a rischio la sicurezza dei cittadini e penalizzare la competitività delle imprese: sappiamo bene quanto la rete provinciale sia fondamentale per i collegamenti tra i territori. Senza contare che disporre di meno fondi per la manutenzione straordinaria significa posticipare nel futuro interventi già programmati, con un aggravio inevitabile dei costi». Da qui l’appello al Governo: «I fondi vanno assolutamente ripristinati. Se servono risorse, si trovino altrove, per esempio ottimizzando in modo serio e responsabile la spesa pubblica corrente. Non è accettabile che a pagare siano sempre i territori»..

© RIPRODUZIONE RISERVATA