
Cronaca /
Sabato 26 Luglio 2025
Tifosi lecchesi nei guai per una bandiera palestinese. Il questore: «Stavano provocando»
«Comportamento gratuito: non accettiamo questi atteggiamenti beceri che rischiano di scaldare gli animi».
Como
«Al netto del massimo rispetto per la sofferenza di un popolo, lo stadio è un luogo che ha delle regole. E il mancato rispetto di queste, ovviamente, ha delle conseguenze». Sta facendo molto discutere il Daspo che il questore di Como, Marco Calì, ha emesso a carico dei tifosi del Celtic Glasgow perché giovedì, durante l’amichevole di Como Cup, si sono avvicinati ai sostenitori dell’Ajax di Amsterdam sventolando una bandiera palestinese.
La provocazione
«Le norme su ciò che si può portare all’interno di uno stadio, in occasione di una partita di calcio - spiega il questore stesso - sono molto chiare. In particolare vige un divieto tassativo di portare simboli o striscioni o bandiere che abbiano ricadute politiche. Questo perché lo stadio è un luogo di sport». Ma non è per la bandiera della Palestina in sé che i tifosi del Celtic, tra loro tre lecchesi di un pub che è anche un fan club della squadra di Glasgow, sono stati denunciati e hanno ricevuto il Daspo.
«Il tema centrale - sottolinea il questore - è il comportamento che hanno tenuto durante la partita. Dagli spalti sono scesi e sono andati verso i tifosi olandesi, che erano molto tranquilli, con il solo intendo di provocare. Il loro è stato un comportamento gratuito e provocatorio e, dobbiamo dirlo, questi atteggiamenti beceri che rischiano di scaldare gli animi non li accettiamo».
La normativa
Due sono gli aspetti in gioco. Il primo riguarda bandiere, striscioni e simboli «che possano assumere una connotazione prevalentemente politica», come sottolinea il questore, anche «in considerazione del particolare momento storico». Da almeno quindici anni una determinazione dell’Osservatorio nazionale sulle manifestazioni sportive ha dice che “è vietato introdurre negli stadi striscioni, bandiere o qualsiasi altro materiale ad essi assimilabile, compreso quello per le coreografie, se non espressamente autorizzato”. Di più lo stesso osservatorio ha chiarito che tra ciò che non può essere portato all’interno degli stadi durante le partite di calcio sono “bandiere o striscioni con simboli politici, particolarmente nei casi in cui si intuisca che verrebbero usati a scopo provocatorio nei confronti di calciatori o sostenitori avversari”.
L’altro aspetto riguarda la norma sulla sicurezza negli stadi e la sua applicazione pratica, che prevede l’emissione del Daspo a chiunque abbia atteggiamenti provocatori che potrebbero sfociare in problemi di ordine pubblico, proprio come avvenuto nel caso dei tifosi del Celtic. Il Consiglio di Stato, ad esempio, tre anni fa ha sottolineato proprio questo, ovvero che il Daspo può essere disposto «non solo in caso di una lesione effettiva e accertata dell’ordine pubblico, ma anche in presenza di un mero pericolo di lesione dello stesso».
«Lo stadio è un luogo che ha delle regole - conclude il questore Marco Calì - E queste impongono all’autorità l’onere di intervenire se si introducono all’interno simboli non inerenti al calcio bensì con connotazioni politiche. Ma lo ribadisco, i Daspo per Celtic-Ajax sono stati emessi per la provocazione e non per la bandiera palestinese in sé
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