Aggressione alla guardia medica, perizia psichiatrica per un 34enne

L’uomo, già agli arresti domiciliari, è accusato di aver aggredito a Casatenovo una dottoressa per ottenere farmaci. La difesa punta a una compromissione delle capacità.

Casatenovo

Perizia psichiatrica per il 34enne di Missaglia a processo con il rito abbreviato con l’accusa di rapina, per aver strappato con la forza due prescrizioni e un timbro medico a una dottoressa di turno alla Guardia medica di Casatenovo, lo scorso 4 maggio. L’accertamento sulla salute mentale dell’uomo lo ha disposto il giudice per le udienze preliminari (gup) Salvatore Catalano, all’esito dell’udienza celebrata ieri a palazzo di giustizia, durante la quale è stato sentito lo specialista chiamato a pronunciarsi dalla legale dell’uomo, l’avvocato Francesca Cascione, a proposito del disturbo neurologico che affligge l’imputato. Quest’ultimo, dopo essere stato in carcere per questa accusa, si trova attualmente in regime di arresti domiciliari con applicazione del braccialetto elettronico.

La difesa punta a dimostrare la compromissione della capacità di intendere e volere dell’uomo. Davanti al magistrato, il 34enne ha minimizzato gli eventi, dicendo di aver preso solo le prescrizioni precompilate per un farmaco che assume abitualmente (soffrirebbe, appunto, di problemi neurologici e di tossicodipendenza) e null’altro. Secondo la contestazione della procura, ha sferrato una violenta gomitata nello stomaco della dottoressa per prendere quello che gli interessava. Il fatto risale ai primi di maggio, ma il suo arresto è avvenuto nelle settimane successive. Nei giorni successivi al fatto, i carabinieri hanno cercato più volte il 34enne per la convocazione dell’interrogatorio preliminare, novità giuridica introdotta di recente in tema di applicazione di misure cautelari, ma non sono mai riusciti a trovarlo. A quel punto è scattata l’esecuzione diretta del provvedimento restrittivo. All’epoca del fatto, il sottosegretario alla Presidenza di Regione Lombardia Mauro Piazza ha espresso «profonda solidarietà e vicinanza alla dottoressa coinvolta», condannando fermamente la «violenza nei confronti degli operatori sanitari». Ieri, invece, il gup ha rinviato il processo a nuova udienza per il conferimento dell’incarico.

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