Casatenovo, petizione contro la chiusura della primaria Cascina Crotta

Settantanove famiglie contestano la decisione del Comune di chiudere il plesso a partire dal 2026 nell’ambito della riorganizzazione scolastica

Casatenovo

La scuola primaria di Cascina Crotta, a Casatenovo, dovrebbe chiudere i battenti a partire da settembre 2026. La decisione, contenuta in una proposta del Comune all’Amministrazione provinciale di Lecco per la riorganizzazione della rete scolastica, ha scatenato le proteste di 79 famiglie, che hanno avviato una petizione denunciando metodi poco trasparenti nella gestione della vicenda.

La riorganizzazione prevede il passaggio da quattro a tre plessi per la scuola primaria dell’Istituto comprensivo di Casatenovo. Le classi attualmente ospitate a Crotta verranno trasferite nel plesso di via Giovenzana, in centro, mentre resteranno attivi i plessi più periferici di Grassi e Bracchi, a servizio delle frazioni.

Alla base della scelta, spiegano dal Comune, ci sono motivazioni economiche e demografiche. Come illustrato dall’assessore all’Istruzione Enrica Baio, «nel plesso scolastico di Cascina Crotta sono attualmente attive quattro classi e vi sono altrettante aule vuote, non utilizzate (4 su 8)». Nella scuola di via Giovenzana risultano invece occupate 6 aule su 11 disponibili. «I dati di natalità relativi agli anni degli alunni che frequenteranno le Primarie nei prossimi anni segnalano un ulteriore calo della potenziale utenza», si legge nel documento.

Le famiglie hanno reagito con una petizione, denunciando «la mancata comunicazione da parte degli organi competenti, che hanno scelto la strada dei social e dei media per diffondere la notizia, escludendo una comunicazione diretta ai genitori interessati». Nella petizione si sottolinea inoltre che «noi genitori, a seguito di una scelta consapevole verso il plesso più adatto alle esigenze dei nostri figli, ci ritroviamo costretti ad accettare una condizione imposta».

Il trasferimento, comunque, dipenderà dai tempi di sistemazione del plesso del Capoluogo, dagli adeguamenti di spazi, ingressi e trasporti. Tecnicamente, spiegano dal Comune, c’è tempo sufficiente.

I genitori, però, elencano diverse criticità: «Possibile disagio emotivo per gli alunni, soprattutto i più piccoli», «problemi di accesso al plesso alternativo» con «notevoli difficoltà logistiche» e «ulteriore congestione della viabilità». Inoltre, secondo le famiglie, l’edificio di via Giovenzana «non risulta adeguato ad accogliere un numero maggiore di studenti» in termini di cortile, mensa e ingressi.

Concludono chiedendo che «la chiusura della scuola primaria di Cascina Crotta venga immediatamente sospesa e che venga avviata una discussione con famiglie, insegnanti e comunità per individuare soluzioni alternative».

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