Cronaca / Merate e Casatese
Giovedì 18 Dicembre 2025
Nuovo ponte di Paderno: primo confronto sull’impatto del traffico
Un tavolo operativo per valutare le conseguenze sulla viabilità locale del nuovo viadotto
Paderno
È stato avviato finalmente il primo confronto tecnico tra Regione Lombardia, Rete Ferroviaria Italiana (Rfi) e le amministrazioni provinciali di Bergamo e Lecco per definire lo studio del traffico di area vasta in vista della costruzione del nuovo ponte tra Paderno e Calusco d’Adda. L’incontro punta a pianificare la sostenibilità viabilistica dell’opera, analizzando l’impatto del futuro attraversamento sui collegamenti stradali che uniscono le due sponde del fiume. L’istituzione del tavolo operativo dovrebbe recepire le istanze emerse durante la fase di dibattito pubblico. L’obiettivo primario è mappare la funzionalità della rete stradale attuale e individuare preventivamente i nodi critici che potrebbero risentire del nuovo flusso di veicoli. Secondo quanto stabilito, gli interventi correttivi necessari per la tenuta del sistema trasportistico entreranno a far parte del progetto complessivo dell’opera.
Quanto meno per il meratese il lavoro era già stato fatto dai paesi della zona, da Merate a Usmate, da Aicurzio a Robbiate. Si parte dal semaforo di Robbiate fra sp56 e 54, ai due passaggi a livello della Sernovella al semaforo di Brugarolo, dal passaggio a livello di Brugarolo per arrivare al semaforo di Cernusco tra 342 e 54, all’ingresso in Tangenziale tra Carnate, Usmate e Lomagna, dal traffico di attraversamento nel centro di Bernareggio a quello che viaggia da Verderio verso Cornate, dalle code che si formano da Calco alla Tangenziale. L’area oggetto dello studio, precisa la Regione, è compresa in un quadrilatero strategico, delimitato a est dalla statale 470, a sud dall’autostrada A4 e a ovest dalla statale 36. In questo contesto, il nuovo ponte non dovrà solo sostituire la funzione dell’attuale San Michele, ma gestire la cosiddetta «domanda inespressa»: quel volume di traffico che oggi evita l’attraversamento a causa delle limitazioni storiche della struttura ottocentesca.
L’assessore alle Infrastrutture e Opere pubbliche, Claudia Maria Terzi, ha espresso soddisfazione per l’esito del primo incontro: «L’istituzione del tavolo tecnico risponde a una precisa richiesta presentata da Regione in fase di dibattito pubblico, poi recepita da Rfi nella documentazione conclusiva. Tutti i componenti sono allineati sulla redazione di uno studio di traffico di area vasta. È importante valutare le ripercussioni trasportistiche sulla viabilità locale, l’adeguatezza delle connessioni tra le strade di rango provinciale e le ricadute sugli attraversamenti dei centri abitati». La conclusione di questa fase istruttoria è prevista per l’inizio del prossimo anno. Il tavolo tecnico è stato infatti riconvocato per i primi mesi del 2026, quando verranno esaminati i primi dati raccolti sulla simulazione dei flussi e sulla tenuta delle strade provinciali di accesso al nuovo manufatto.
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