
Cronaca / Merate e Casatese
Mercoledì 20 Agosto 2025
Nuovo ponte di Paderno d’Adda, il comitato: «Scelta assurda e distruttiva»
Contestata la soluzione caldeggiata da Regione Lombardia. «E’ irrazionale e dannosa per la qualità della vita di 80 mila persone». Giudicata negativamente anche la scelta di nominare un «commissario che ha i poteri per rigettare ogni opposizione pubblica e privata».
Paderno d’Adda
Per il comitato di cittadini ’Ponti’, il nuovo ponte in affiancamento al San Michele è «assurdo».
Chiusi i termini per la presentazione delle osservazioni, il comitato giudica la soluzione caldeggiata da Regione Lombardia (in primis dall’assessore Claudia Terzi e dal sottosegretario Mauro Piazza) «distruttiva e irrazionale», soprattutto perché non tiene conto delle numerose osservazioni giunte dal territorio.
Il comitato contesta anche la scelta di nominare un «commissario che ha i poteri per rigettare ogni opposizione pubblica e privata» e che, in conclusione, ha la possibilità di «cancellare con un tratto di penna il lavoro e l’impegno dedicato da molti per individuare soluzioni razionali, meno impattanti e nel quadro di una programmazione ampia di mobilità condivisa».
Alla luce di tutto ciò, il comitato è pienamente convinto del fatto che Regione Lombardia «non intende tenere conto delle osservazioni motivate su cui si sono aggregati non solo comitati, ma molte amministrazioni»: circa 13 Comuni delle due sponde, lecchese e bergamasca, per una popolazione di circa 80 mila abitanti, la cui «qualità della vita viene messa gravemente in discussione» dalla realizzazione del nuovo viadotto.
Il comitato torna a ribadire essenzialmente tre cose: anzitutto, sostiene la necessità di tornare a parlare del futuro del ponte San Michele, perché la struttura non venga abbandonata. Per il comitato, occorre «recuperare struttura e funzione del San Michele per una mobilità locale sostenibile secondo progetti già previsti ma non realizzati. Chiediamo alla Soprintendenza, che pare essere intervenuta con rigide indicazioni nella fase dell’ultima ristrutturazione del 2022 vanificando il progetto iniziale, di esprimersi in modo coerente ora che l’intera visuale del ponte viene minacciata» dal viadotto che Regione Lombardia e Rfi vorrebbero costruire.
Quindi, che venga ripresa «l’attuazione già progettata della gronda ferroviaria Est/Ovest come da tracciato ex Pedemontana con annessa una nuova importante arteria di collegamento tra la Bergamasca e la Brianza Vimercatese» e che, infine, si collochi «il tracciato stradale aggiuntivo al San Michele in posizione esterna al cono visivo, in zona non urbanizzata e in facile connessione con le maggiori arterie».
La soluzione che invece viene sostenuta dalla Regione, secondo il comitato, avrebbe «conseguenze nefaste in termini di traffico congestionato, inquinamento dell’aria e sonoro, sconquasso urbanistico in un corridoio delicato e inadatto».
Per non parlare del fatto che la scelta di collocare il nuovo viadotto 30 metri a sud del San Michele determinerà l’abbattimento di numerose abitazioni e attività produttive che si trovano su entrambe le sponde.
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