Paderno: nuovo ponte a fianco del San Michele? Si allarga il fronte del “no”

Dopo i sindaci, anche il Comitato ponti si oppone alla costruzione del viadotto

Paderno

Dopo i sindaci, anche il Comitato ponti dice no alla costruzione di un viadotto a 30 metri dal San Michele. Per bloccare il progetto, nei giorni scorsi, ha quindi inviato una lettera al ministero della cultura, manifestando le preoccupazioni che tale scelta potrebbe avere non solo dal punto di vista estetico ma anche per le ricadute in termini di traffico e inquinamento della zona.

Per il comitato, la realizzazione di « qualsivoglia costruzione affiancata, di fatto, a meno di 30 metri dal San Michele» rappresenterebbe «la definitiva deturpazione di un monumento storico unico che dà prestigio culturale e ambientale a tutta la zona». Il comitato sostiene di essere «decisamente a favore della costruzione di un nuovo ponte ferroviario con relativo doppio binario ma non qui».

Dove? Poco distante, come era stato a suo tempo deciso. «Il buonsenso, la lungimiranza e il rispetto della storia esigono che RFI risolva il problema impegnandosi nella variante, con tracciato più ampio, a sud circa 3 chilometri». Un’opzione oggi scartata per i costi. Ma, osserva il comitato, «occorre ragionare sul fatto che la soluzione del ponte affiancato, molto apprezzata da Regione e Calusco d’Adda, riporta un costo che non tiene conto di tutto quello che si dovrà affrontare per sistemare una viabilità stravolta, né i costi in termini di inquinamento (aria/rumori) e di perdita generalizzata di valore dell’intera area». Senza dimenticare che, all’inizio, l’ipotesi oggi maggiormente sostenuta era stata scartata perché «il sito ha un valore e una delicatezza, una problematicità intrinseci che vietano interventi aggressivi e imponenti. La franosità delle rive accertata e documentata è un altro elemento che ci deve preoccupare».

Conseguenze pesanti ci saranno anche per quello che riguarda il territorio, a cominciare dal fatto che vi saranno numerose «case private che dovranno essere abbattute, forse con ricche compensazioni, ma l’assetto urbanistico e il traffico veicolare e ferroviario di Paderno e limitrofi subirà uno stravolgimento peggiorativo». Meglio, quindi, trovare un’alternativa che permetta di risolvere i problemi di traffico della zona. «Neppure al comitato piacciono le code, deve essere chiaro, ma l’approntamento di percorsi alternativi più veloci e razionali anche se lievemente più lunghi, toglierebbe dall’ “imbuto” del San Michele molto traffico non strettamente locale. Viceversa, un’arteria importante, proprio qui collocata, attirerebbe traffico pesante e migliaia di veicoli in più causando ingorghi e rallentamenti». Da ultimo, infine, il comitato ribadisce che «molte amministrazioni nei loro documenti denunciano che non esista una documentata valutazione dell’impatto viabilistico e delle opere che dovrebbero ovviare al problema. Una ragione in più per dire “no, troppi problemi ci aspettano: i nuovi ponti siano progettati lontano dal San Michele”».

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