
Cronaca / Merate e Casatese
Martedì 30 Settembre 2025
“Ponte Armonia”: la proposta per salvare il San Michele
Un impalcato sopraelevato con corsie stradali, piste ciclabili e raddoppio ferroviario, senza costruire un nuovo viadotto. È l’idea dell’ingegnere del Politecnico di Milano Giorgio De Cani per il ponte San Michele di Paderno d’Adda
Paderno d’Adda
Salvare il ponte San Michele senza costruirne uno nuovo a distanza, ma avvolgendo la storica struttura ottocentesca in un esoscheletro d’acciaio che la protegga e, allo stesso tempo, integri nuove infrastrutture. È questa l’idea presentata da Giorgio De Cani, ingegnere del Politecnico di Milano, per risolvere la questione del collegamento tra Paderno d’Adda e Calusco d’Adda.
Il progetto, battezzato “Ponte Armonia”, prevede la realizzazione di un impalcato viario sopraelevato largo 18 metri, dotato di corsie stradali, piste ciclabili e camminamenti pedonali. La proposta include anche il raddoppio ferroviario, con due nuove linee laterali che affiancherebbero l’attuale tracciato.
L’elemento centrale della proposta è la conservazione del ponte storico, che verrebbe liberato dal traffico veicolare e ferroviario per essere trasformato in una passeggiata panoramica con spazi culturali e di ristoro. «Il Ponte San Michele di Paderno d’Adda, gioiello dell’ingegneria ottocentesca, merita di essere salvato e valorizzato» ha spiegato De Cani sui social. L’ingegnere sottolinea come la sua proposta «non preveda un nuovo ponte distante e invasivo, ma miri a integrare la struttura antica con le nuove esigenze infrastrutturali».
Il progetto prevede inoltre l’installazione di ascensori panoramici che collegherebbero il livello del fiume Adda con l’impalcato superiore, con l’obiettivo di valorizzare il paesaggio e incentivare il turismo nell’area. Secondo De Cani, l’opera rappresenterebbe «un ponte che non divide ma armonizza passato, presente e futuro».
Il ponte San Michele, costruito tra il 1887 e il 1889, è considerato un capolavoro dell’archeologia industriale italiana e rappresenta da oltre un secolo il principale collegamento tra le sponde lecchese e bergamasca dell’Adda. La struttura attuale, tuttavia, deve far fronte alle esigenze di traffico moderno e alle necessità di manutenzione dovute all’età.
Non è noto al momento se la proposta dell’ingegnere De Cani verrà inclusa nelle ipotesi del Dibattito Pubblico. Eventuali sviluppi del progetto dipenderanno dall’interesse di Comuni, Province e Regione, oltre che dalle valutazioni tecniche e dalla disponibilità di risorse per la realizzazione di un’opera di tale portata.
Come noto, l’ipotesi che va per la maggiore, spalleggiata dalla Regione, è quella di un ponte in stretto affiancamento all’attuale, a doppia corsia e doppio binario. Presenta però un forte impatto estetico sullo storico viadotto e criticità nei collegamenti stradali. Recentemente la Soprintendenza di Bergamo e Brescia ha aperto all’ipotesi, ma optando per la soluzione nord invece che sud.
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