Ponte di Brivio: i sindaci chiedono una passerella pedonale

Airoldi e Sesana: «Opera fondamentale per tutelare pedoni e ciclisti». Il comune lecchese pronto a contribuire alla realizzazione

Brivio

A settembre, quando si tornerà a discutere della chiusura del ponte di Brivio, i sindaci Federico Airoldi e Antonella Sesana – rispettivamente primi cittadini di Brivio e Cisano Bergamasco – saranno ancora in prima linea per chiedere con forza la realizzazione della passerella pedonale accanto al viadotto.

Un obiettivo che entrambi ritengono irrinunciabile, ma che li divide sulle modalità per raggiungerlo. Airoldi infatti si è detto disponibile a cofinanziare l’opera, mentre Sesana sostiene di non poterlo fare perché il ponte ricade interamente in territorio lecchese, pur essendo evidente la sua importanza anche per i cittadini bergamaschi.

«Quando a maggio ci siamo incontrati in prefettura – ricorda Airoldi – io e la collega abbiamo insistito sulla necessità della passerella. Anas ci ha spiegato che i 14 milioni previsti dal progetto coprono esclusivamente la messa in sicurezza della struttura. Dal mio punto di vista, però, la passerella è indispensabile per tutelare pedoni e ciclisti. Ho invitato Anas a predisporre un progetto specifico, sulla falsariga di quello già realizzato a Sorico. Solo con un progetto conosceremo i costi, ma a Brivio siamo pronti a cofinanziare l’intervento».

Il sindaco lecchese ritiene che la spesa non debba ricadere solo sul proprio Comune: «Una quota potrebbe essere coperta da altri enti interessati – come il Comune di Cisano, il Parco Adda Nord, le Province di Lecco e Bergamo. Si tratterebbe di una miglioria strutturale e quindi i soggetti proprietari potrebbero compartecipare. L’interesse pubblico è evidente e non vedo motivi di bilancio che possano impedirlo».

La collega bergamasca concorda sull’urgenza di un attraversamento pedonale sicuro, ma non sulle modalità: «I miei cittadini arrivano a chiedere persino un ponte di barche, che costerebbe un milione di euro, pur di non restare isolati durante i lavori. Quanto al marciapiede, penso anche io che debba essere garantito. Il progetto attuale però, pur con un quadro economico da 14 milioni, prevede due marciapiedi ancora più stretti degli attuali, che già non sono a norma. Non sono un ingegnere, ma mi domando: perché non realizzarne uno solo, più largo? L’alternativa rimane la passerella esterna, che però la Soprintendenza non vuole, senza spiegare perché a Sorico abbia autorizzato un progetto analogo, interamente finanziato da Anas, e invece a Brivio dica di no».

Sesana rimanda invece ogni decisione sul cofinanziamento: «Non è questo il momento di dire se Cisano parteciperà o meno a un’eventuale spesa aggiuntiva. Ora è il momento di insistere uniti, di continuare a fare pressione per ottenere ciò che chiediamo. Per questo, da settembre, saremo ancora pronti a battagliare».

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