Ponte San Michele, Dozio sollecita il coinvolgimento locale

Il consigliere regionale di Forza Italia chiede un confronto sugli impatti viabilistici nel Vimercatese, Lecchese e Bergamasco. L’opera dovrà essere pronta entro il 2030.

Paderno d’Adda

La scadenza del 2030 si avvicina e con essa la necessità di definire il futuro ponte San Michele per il collegamento tra le sponde lecchesi e bergamasche dell’Adda. Jacopo Dozio, consigliere regionale di Forza Italia, ha sollecitato un maggiore coinvolgimento degli enti locali per valutare l’impatto dell’opera sulla viabilità del Vimercatese, del Lecchese e della Bergamasca.

L’intervento arriva a seguito delle perplessità sollevate recentemente da alcuni comitati locali e della necessità di gestire una transizione infrastrutturale cruciale per il nord della Lombardia. La vicenda ruota attorno alla fine della vita tecnica operativa dell’attuale ponte, prevista appunto per il 2030, data entro la quale dovrà essere operativo il nuovo attraversamento ferroviario e stradale.

Sebbene la Regione Lombardia stia portando avanti l’iter progettuale, Dozio sottolinea l’urgenza di un dialogo più fitto con il territorio. L’operazione deve avvenire «sempre con un confronto costante con i territori perché dobbiamo considerare quale sarà l’impatto della viabilità sulle strade del vimercatese, del lecchese e della bergamasca». L’attenzione si concentra non solo sull’opera finita, ma anche sulle fasi intermedie e sulle infrastrutture collegate. A tal proposito, Dozio ricorda di aver già attivato gli strumenti istituzionali: «Ricordo che a luglio ho presentato in aula un ordine del giorno a tal proposito e recentemente, a metà novembre, ho reiterato la richiesta con un’interrogazione».

I nodi da sciogliere riguardano in particolare «l’impatto sul traffico sia nella fase di cantierizzazione, sia quando il nuovo viadotto entrerà in funzione», oltre alla valutazione degli effetti del raddoppio della linea ferroviaria Carnate – Ponte San Pietro, snodo fondamentale per il pendolarismo tra le province di Monza, Lecco e Bergamo. «Se si rendesse necessario, ho intenzione di intraprendere un’azione politica, con altre forze della maggioranza, per far sì che l’assessorato ponga, com’è doveroso, la giusta attenzione alle necessità della Brianza Est».

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