
Cronaca / Merate e Casatese
Martedì 27 Maggio 2025
Terrorismo islamico: lo studente di Montevecchia in carcere a Ferrara
Mohamed Ghonim, arrestato per detenzione di materiale a fini di terrorismo, secondo le accuse, non si “limitava’”all’ideologia di matrice islamista, ma si documentava anche sulla produzione di bombe ‘”fai da te” e sostanze tossiche.
Lecco
Trasferito al carcere di Ferrara, visto che quello di Lecco non dispone della cosiddetta sezione «alta sicurezza», necessaria per la tipologia di reato per cui il ventenne di Montevecchia Mohamed Ghonim, arrestato per detenzione di materiale a fini di terrorismo, è indagato. Per lo studente iscritto alla facoltà di farmacia alla Statale di Milano, arrivato con la famiglia nel meratese nel 2019, sé dunque reso necessario lo spostamento ad altra casa circondariale, avvenuto dopo la convalida dell’arresto davanti al gip.
In questa occasione, secondo quanto appreso, il ventenne egiziano trovato con materiale di propaganda e manuali «operativi» riconducibili all’Isis si è avvalso della facoltà di non rispondere. La sua difesa è affidata agli avvocati Giovanni Lombardo e Clori Preti, che devono ancora prendere visione degli atti disponibili e confrontarsi con il loro assistito, prima di studiare a fondo una strategia legale appropriata. Il ragazzo, al momento della perquisizione da parte degli agenti della Digos, avrebbe comunque prestato «massima collaborazione», secondo quanto riferito dai legali stessi. Ghonim, secondo le accuse, non si ‘limitava’ alla (pericolosa) ideologia di matrice islamista, ma si documentava anche sulla produzione di bombe ‘fai da te’, e sostanze tossiche.
L’operazione, avvenuta sotto il coordinamento della Procura di Lecco (anche se la competenza, per il tipo di reato, passerà a quella distrettuale di Milano) è scattata nella giornata del 21 maggio, in virtù della recente normativa introdotta dal cosiddetto ‘pacchetto sicurezza’, è stato successivamente convalidato dal gip. Secondo quanto riferito, il giovane aveva acquisito tramite il proprio smartphone abbondante materiale di propaganda riferibile all’ISIS, nonché manuali di istruzioni operative e altri testi scaricati dal web utile alla fabbricazione di ordigni esplosivi artigianali. A dare il via alle indagini è stata una fonte confidenziale. Gli investigatori hanno trovato due manuali in lingua araba, stampati in proprio, con il logo della «fondazione Al-Saqari per le Scienze Militari». Testi che spiegavano come far funzionare telefoni cellulari da detonatori, o come produrre sostanze tossiche, per il compimento di atti di terrorismo. Federico Berni
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