Toro in fuga da un macello nella Valle della Nava, scattano le ricerche

Un giovane bovino è fuggito da un impianto di macellazione del Monzese ed è stato avvistato nella zona naturalistica tra Casatenovo, Missaglia e Monticello. In corso le ricerche

Casatenovo - Missaglia

Le autorità sono impegnate nella ricerca di un toro di giovane età, fuggito da un impianto di macellazione situato nel Monzese. L’animale è stato segnalato nella Valle della Nava, l’area naturalistica che si estende tra Casatenovo, Missaglia e Monticello, nella Brianza lecchese. L’allerta, diramata ieri pomeriggio ha portato all’avvio di una vasta attività di ricerca che si estende anche sul territorio di Casatenovo. Il sindaco Filippo Galbiati ha diffuso una comunicazione ufficiale per informare la cittadinanza, confermando che l’ATS Brianza (Dipartimento veterinario) ha avvisato i Comuni della zona. Le forze dell’ordine locali e provinciali e il Dipartimento veterinario di ATS Brianza stanno conducendo battute di ricerca coordinate per individuare il bovino, che potrebbe essersi allontanato dalla zona delle prime segnalazioni.

L’amministratore comunale ha specificato che le verifiche preliminari non hanno ancora dato esito positivo. Per supportare l’operazione, l’ATS Brianza ha chiesto la collaborazione della popolazione: in caso di avvistamento, è necessario contattare immediatamente il numero unico di emergenza 112. L’episodio di Casatenovo richiama un evento simile verificatosi pochi mesi fa nella stessa Provincia. Il 19 marzo 2025, un toro era scappato da un macello a Oggiono, seminando il panico in città per circa un’ora. In quell’occasione, la Polizia Locale e i Carabinieri avevano isolato l’area per evitare che l’animale raggiungesse la scuola dell’infanzia Sironi. Il toro era stato infine bloccato dalle forze dell’ordine tra la zona Trescano e Via al Chiarè, in direzione Ello, e successivamente abbattuto dalla Polizia Provinciale per motivi di pubblica sicurezza. Una quindicina di anni fa invece si era verificato un episodio simile ad Imbersago, dove un bovino era fuggito e si era rifugiato sulla scarpata a fianco della scala del Santuario della Madonna del Bosco ed era stato successivamente abbattuto da una scarica di mitra dai carabinieri.

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