
Cronaca / Oggiono e Brianza
Domenica 06 Luglio 2025
Barzago: la missionaria Teresi Bossini incontra papa Leone XIV
Il volto storico dell’operazione Mato Grosso è stata invitata in Vaticano per una particolare udienza con il Santo Padre
Barzago
«Gioia, emozione, stupore»: sono i sentimenti che ha vissuto Teresi Bossini, la barzaghese che - tra i primissimi fedeli ad avere questo privilegio da quando è iniziato il nuovo pontificato - ha potuto incontrare nei giorni scorsi papa Leone XIV. Teresi Bossini è notoriamente un volto storico dell’Operazione Mato Grosso ed ha è stata invitata in Vaticano per una particolare udienza con il Santo Padre unitamente al vescovo e al parroco di Cutervo, capoluogo di un vasto distretto situato in Perù; come è risaputo, nella nazione sudamericana ha vissuto a lungo anche il pontefice.
Anzi, è stato proprio papa Leone XIV a volere l’incontro, per congratularsi con Teresi e il marito, Pierangelo Ripamonti, per i loro cinquant’anni di impegno missionario e, specialmente, per la costruzione del santuario di Cutervo (nel nord del Perù), dove Pierangelo Ripamonti si trova tuttora. I coniugi di Barzago sono dediti appunto da decenni all’Operazione Mato Grosso. Sono ripartiti due anni fa dopo una breve parentesi trascorsa in Italia: «La situazione socio-politica, a seguito della crisi economica generata dalla pandemia - avevano spiegato - ci ha fatto maturare la decisione di lasciare la zona di Chimbote (sulla costa, dove eravamo prima) per trasferirci all’interno, sulle Ande. Si tratta del diciottesimo trasloco in oltre trent’anni».
Nella loro nuova destinazione sono state poi infatti intraprese altre grandi opere; Pierangelo Ripamonti già aveva costruito la cattedrale di Chimbote, per la cui inaugurazione - come si ricorderà, alla presenza delle più alte cariche religiose e civili del Paese e del segretario di Stato vaticano - lo aveva raggiunto in Perù una delegazione di concittadini barzaghesi guidata dall’allora sindaco Mario Tentori. Inoltre a Chacas, a 3509 metri di altitudine, Pierangelo Ripamonti ha lavorato alla costruzione di una centrale per la produzione dell’energia elettrica da diffondere nella regione andina, una realtà dove le distanze sono generalmente incolmabili e la povertà dilagante. Nel 2010 Pierangelo Ripamonti è stato insignito del Premio per la Pace in Regione Lombardia; nel 2017 alla coppia è stato assegnato il “Graziella Fumagalli e Madre Erminia Cazzaniga” a cura del Comitato Lecchese per la Pace e la Cooperazione tra i popoli.
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