Torna il fierone di Oggiono, tradizione e solidarietà

Taglio del nastro per la manifestazione che si ripete da oltre 400 anni

Oggiono

Promette di fare cifre da record, l’edizione di quest’anno del Fierone di Oggiono di cui è stato tagliato il nastro, per la prima volta alla presenza anche dei sindaci di tutto il circondario. La Regione, rappresentata dai consiglieri Giacomo Zamperini (FdI) e Gian Mario Fragomeli (Pd) nel proprio intervento ufficiale hanno promesso, per il prossimo anno, di «non presentarsi più senza un assegno, a riconoscimento anche tangibile degli sforzi per organizzare l’evento»: gravano tutti sulla Pro loco di Oggiono per gli aspetti fieristici e sul Comune per l’allestimento del mercato, da cento bancarelle, oltre all’isola del volontariato, degli operatori commerciali e di Coldiretti in largo Carniti.

I

numeri già oggi noti - e sottolineati nei discorsi inaugurali - sono di per sé eloquenti: 410 edizioni, «terza manifestazione zootecnica per importanza in Lombardia», come ha dichiarato il presidente della Pro loco di Oggiono Danilo Riva, e quinta in Italia. Per l’Unione nazionale delle Pro loco, «l’evento è inoltre secondo soltanto ad Aosta per longevità», e ricorre quest’anno per giunta il 20esimo del volumetto sul dialetto e le tradizioni prodotto sempre dalla Pro loco, su iniziativa di Giorgio Magni. Riva in particolare ha voluto ringraziare «i volontari e tutti i sostenitori, che, col proprio incessante impegno, rendono possibile l’intera realizzazione».

È stato ricordato con l’occasione il dottor Franco Enice, per anni in veterinario del Fierone, deceduto nei mesi scorsi. Ha inoltre esordito in Fiera l’associazione di Erba “Salta ancora, Nicolò”, finora vivace presenza al Carnevalone di Oggiono, impegnata in una raccolta di fondi per la ricerca sul neuroblastoma, in memoria del piccolo Nicolò Lanzoni. La solidarietà è stata un ingrediente determinante della presenza in largo Carniti degli stand dell’associazionismo, tra cui Lions, Grappolo, Striscia Gialla, Happy Hour, Tinnamorerai e tanti altri.

Il sindaco Chiara Narciso - così come Alessandro Negri in rappresentanza della Provincia - hanno sottolineato il valore del Fierone anche come «radici, tradizione e occasione per ritrovarsi». Il parroco, don Maurizio Mottadelli, ha ricordato il «travaglio del mondo in guerra, la fortuna di essere in un Paese che da 80 anni vive la pace e quindi la possibilità di condividere giornate cosi belle, segno della Grazia di Dio e di tanti uomini di buona volontà». Gli sforzi dell’organizzazione si sono tradotti nell’ apprezzamento degli espositori, dei visitatori che a migliaia hanno affollato la fiera fin dal mattino, e negli sguardi entusiasti e stupiti dei bambini davanti agli animali, tornati numerosi dopo la battuta d’arresto dello scorso anno dovuta all’epidemia Blue Tongue: dalla pecora razza Brianzola, ai cavalli, al bufalo che ha rappresentato una tra le attrazioni principali, allevatori e famiglie hanno potuto ammirare i capi, nonché trattori e attrezzature agricole, alcuni davvero imponenti.

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