
Tunnel San Martino a Lecco, stop
agli allagamenti: interventi da 2 milioni
I lavori si svolgeranno tra la fine di settembre e l’inizio di ottobre e dovrebbero durare tra le quattro e le sei settimane. Si prevede la chiusura di una corsia della carreggiata verso Sondrio per permettere l’inserimento di un nuovo sistema di vasche e pompe utili alla raccolta e smaltimento delle acque
Lecco
Scongiurare l’eventualità che l’attraversamento della statale 36 sotto la città di Lecco (il San Martino) si allaghi durante le Olimpiadi. È questo l’obbiettivo dell’intervento di regimazione idraulica da oltre due milioni di euro sviluppato da Anas. I lavori si svolgeranno tra la fine di settembre e l’inizio di ottobre e dovrebbero durare tra le quattro e le sei settimane. Si prevede la chiusura di una corsia della carreggiata verso Sondrio per permettere l’inserimento di un nuovo sistema di vasche e pompe utili alla raccolta e smaltimento delle acque. «Manifestiamo approvazione e riconoscimento per tutti gli interventi tesi a risolvere le criticità presenti sull’asse della statale 36 – sottolinea Mattia Micheli, vicepresidente della Provincia di Lecco con delega alla viabilità – La statale 36 è fondamentale per il sistema viabilistico di tutta la provincia. Da questo punto di vista Anas negli ultimi anni ha investito tante risorse sia in via emergenziale, come accaduto sul raccordo della Statale 36 verso Ballabio, sia in vista dell’evento olimpico sia in via ordinaria. Si possono risolvere Mattia M ich problemi in sospeso da anni. È chiaro che anche questo cantiere, come tutti gli altri, creerà dei disagi che come Provincia cercheremo di alleggerire. Va in questo senso la scelta di programmare i lavori dopo la riapertura della ferrovia verso la Valtellina, prevista per metà settembre al termine dei lavori di riqualificazione».
Anas specifica che «le risorse economiche necessarie sono già state reperite mentre il progetto esecutivo è in fase di completamento». Nella mente di tanti cittadini è aneli cora fresco il ricordo di quanto accaduto lo scorso ottobre: un pesante allagamento aveva determinato la chiusura per due giorni dell’attraversamento paralizzando completamente la viabilità nel capoluogo e nei comuni limitrofi. Per ore centinaia di automobilisti erano rimasti bloccati in coda. In seguito, era emerso che a provocare l’importante fuoriuscita d’acqua era stato un innalzamento della falda presente nelle vicinanze della galleria, a sua volta innescato dalle forti piogge dei giorni precedenti. L’acqua accumulatasi sui monti intorno alla città, infatti, era penetrata attraverso le rocce calcaree fino a raggiungere la valle.
Ai vigili del fuoco e ai tecnici di Anas erano servite diverse ore di lavoro per rendere di nuovo fruibile la galleria.
Il ripetersi di uno scenario simile durante i giochi Olimpici Milano – Cortina, che si svolgeranno nel febbraio 2026, avrebbe degli effetti catastrofici sul sistema viabilistico locale visto l’incremento di traffico in direzione della Valtellina atteso in quelle settimane.
Anche una volta completato l’intervento di regimazione idraulica sul tunnel la discussione sul futuro della statale 36 sarà tutt’altro che terminata. Rimane ancora da definire, per esempio, il futuro della galleria Monte Piazzo, posta tra Colico e Dervio. Entro i giochi olimpici dovrebbe essere completato il maxi-intervento di messa in sicurezza da 55,3 milioni di euro avviato da Anas al fine di ridurre per quanto possibile i problemi di natura idrogeologica di cui soffre quel tunnel, lungo circa 2,5 chilometri. La stessa Anas, però, ha attribuito alla galleria una vita utile di 15 anni dopo i lavori di consolidamento considerato che è stata costruita su una frana. Benché in gioco ci sia il futuro dei collegamenti con la Valtellina, ad oggi non è dato sapere come questo problema verrà risolto.
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