Lecco, baby gang e sicurezza: è scontro politico

Mentre l’assessore Piazza invita ad affrontare la questione in maniera seria e responsabile per non generare allarmismo, l’opposizione chiede più telecamere, più forze dell’ordine e Polizia Locale attiva h24.

Lecco

«La questione della sicurezza dev’essere affrontata in maniera seria e responsabile e non con modi da campagna elettorale, altrimenti si crea allarmismo». Secondo l’assessore alla Polizia Locale Simona Piazza, il dibattito sviluppatosi dopo il vandalismo di lunedì sera, quando alcuni cassoni di rifiuti in piazza Affari sono stati dati alle fiamme, è molto diverso dalla realtà. «Esprimo – sottolinea il vicesindaco – solidarietà a chi ha vissuto questo disagio alle porte delle proprie abitazioni o attività professionali. Auspico che chi di dovere faccia presto luce su quanto accaduto a seguito delle denunce».

Secondo il leghista Carlo Piazza, a Lecco si dovrebbe introdurre «il supporto della vigilanza privata a fianco della Polizia Locale». «Due anni fa – spiega Simona Piazza – a Lecco e in altri capoluoghi lombardi erano stati sperimentati gli street tutor. Questa figura supporta gli agenti di Polizia Locale senza sostituirsi a loro, segnala situazioni di criticità e svolge anche una funzione di deterrenza. Nonostante la sperimentazione avesse dato esiti positivi, non è stato possibile continuare perché su questo tema non c’è né una legge nazionale né una legge regionale, a differenza ad esempio dell’Emilia-Romagna».

Un mese fa diversi capoluoghi di provincia lombardi hanno mandato una lettera all’assessore regionale alla sicurezza Romano La Russa con alcuni suggerimenti su temi legati alla sicurezza urbana, a partire proprio dall’organizzazione di percorsi formativi per gli street tutor e dall’accelerazione dell’iter per l’approvazione di una legge che normi questa figura. «L’ultima rissa risale ad un anno fa – aggiunge il vicesindaco – Ora siamo in una fase diversa. I servizi ad alto impatto portati avanti dalle Forze dell’ordine consentono un importante presidio del territorio. L’installazione delle nuove telecamere del progetto Eyes on Lecco sarà completata entro settembre. Il problema esiste, anche se non in termini così estremi. Ci sono criticità legate a situazioni di grave marginalità. L’attenzione dell’amministrazione c’è e si stanno mettendo in campo diverse iniziative».

La maggioranza difende l’operato della giunta. «In questi anni – osserva il dem Pietro Regazzoni – come amministrazione abbiamo investito in nuovi sistemi di videosorveglianza e le Forze dell’ordine sono già al lavoro per individuare i responsabili. Serve fermezza contro queste persone, ma senza trasformare un fatto serio in terreno di contrapposizione politica. La città va difesa con responsabilità e soluzioni concrete e non propaganda». Corrado Valsecchi, capogruppo di Appello per Lecco, ricorda come simili «situazioni di degrado e violenza, in particolare legate alle baby gang» non siano un fenomeno “solo lecchese” e chiede che «un provvedimento disciplinare fermo e finalizzato a far capire ai responsabili la gravità delle loro azioni».

«Dai contenitori dei rifiuti lanciati nelle vie del centro – attacca il meloniano Filippo Boscagli – alle risse, dall’alcolismo violento alle babygang. Ora l’incendio notturno dell’immondizia. Sembra assurdo che stiamo parlando di Lecco. Non è accettabile la resa della città di fronte ad una situazione vergognosa alla quale, ad oggi, non è stata data nessuna risposta reale. I cittadini non possono essere lasciati soli a combattere contro il degrado criminale. Più telecamere, più Forze dell’ordine come abbiamo votato in aula con l’operazione Strade e stazioni sicure, e la centrale operativa della Polizia Locale attiva 24/24h con presenza nelle vie della città, sono la prima risposta necessaria».

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