Quarto ponte, la Provincia al Comune di Lecco: «Le scelte viabilistiche siano condivise»

Micheli: «Se la posizione è che il capoluogo decide e gli altri si devono adattare, c’è un problema»

«Chiediamo che le scelte sul futuro dei ponti di Lecco siano condivise». Prosegue il botta e risposta tra comune di Lecco e Provincia di Lecco sull’adeguamento a due corsie del futuro quarto ponte. Lo scorso 14 novembre, Villa Locatelli ha inviato una Pec a Palazzo Bovara chiedendo la condivisione dei documenti inerenti alle scelte viabilistiche che la giunta Gattinoni intende fare in futuro, in particolare per quanto concerne i ponti sull’Adda. In questo modo, secondo Villa Locatelli, sarà possibile valutare al meglio l’impatto dell’eventuale futura seconda corsia del quarto ponte.

«Qui nessuno vuole fare polemica sterile – commenta il vicepresidente della Provincia Mattia Micheli -. Come amministrazione provinciale il nostro obbiettivo è fare in modo che i mezzi sul territorio circolino in modo fluido. Lecco è centrale nel sistema viabilistico lecchese. Al comune di Lecco abbiamo posto una domanda chiara: considerando lo scenario di un quarto ponte a due corsie, come intendete modificare la viabilità nei prossimi anni?». La risposta di Palazzo Bovara, espressa prima dal dem Roberto Nigriello in consiglio provinciale e poi dallo stesso sindaco Mauro Gattinoni lunedì sera in consiglio comunale, è stata netta. «Le nostre scelte sono già note. Basta perdere tempo». Il riferimento è al piano generale del traffico urbano, approvato nel 2020, e al piano urbano per la mobilità sostenibile, approvato lo scorso luglio. Al contempo, spetta a Villa Locatelli scrivere, a nome di tutto il territorio, la lettera per chiedere a Regione di interloquire con Anas affinché l’adeguamento a due corsie dello svincolo di Pescate, fondamentale per rendere il quarto ponte percorribile in entrambi i sensi di marcia, sia inserito nel contratto di programma tra Anas e il Ministero delle infrastrutture.

«Se la posizione – prosegue Micheli - è che Lecco decide e gli altri si devono adattare c’è un problema. Il destino dei quattro ponti sull’Adda è cruciale per il futuro della viabilità lecchese. Tutte le scelte del comune di Lecco sono legittime. Tuttavia, chiediamo che siano condivise non solo con la Provincia ma con gli altri comuni del circondario. Se serve un po’ di tempo in più noi non ci fasciamo la testa: l’importante è lavorare tutti insieme verso l’obbiettivo finale». Nel piano generale del traffico urbano emerge un quadro molto chiaro per quanto riguarda i ponti: sul Kennedy si prevede l’inversione dei sensi di marcia, ovvero l’introduzione di due corsie in uscita dalla città e una in ingresso, nonché il fatto di dedicare uno dei due marciapiedi alle biciclette e l’altro ai pedoni; sull’Azzone Visconti si prevede un’apertura al traffico veicolare a passo d’uomo solo dal lunedì al venerdì la mattina (6 – 11) in direzione Lecco e il pomeriggio (15 – 20) in direzione Malgrate.

«L’investimento per la corsia in uscita sul quarto ponte – conclude Micheli – dev’essere quanto più risolutivo possibile per problemi che non riguardano solo Lecco. Se si cambia lo schema attuale, invertendo i sensi di marcia o diminuendo il numero di corsie utilizzabili dai veicoli, bisogna valutare quale può essere l’effettivo beneficio della seconda corsia sul quarto ponte. Per altro, c’è il discorso delle zone 30 km/h e della collocazione della ciclopedonale. Il rischio è spendere 18.8 milioni di euro solo per spostare il problema da un’altra parte».

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