Valle Camonica e Valtellina
unite nella Festa della Cultura Alpina

Un evento promosso da Regione Lombardia celebrerà riti, saperi e comunità locali in vista delle Olimpiadi invernali Milano-Cortina 2026. Coinvolti i giovani

Tirano

Valle Camonica e Valtellina unite per celebrare riti, saperi e comunità delle Alpi lombarde. Nel contesto delle Olimpiadi invernali Milano-Cortina 2026 nasce la “Festa della cultura alpina - Alpine culture fest”, un grande evento dedicato ai riti e alle pratiche di comunità delle Alpi lombarde. Promossa da Regione Lombardia nell’ambito del bando Olimpiadi della cultura, la festa è organizzata dalla Comunità montana di Valle Camonica (capofila) e dalla Comunità montana Valtellina di Tirano, in un progetto che unisce due territori alpini storicamente vicini, nel segno della collaborazione e della condivisione. L’evento finale si terrà a Tirano dall’1 al 3 maggio 2026, con una anteprima nel mese di febbraio, in occasione delle Olimpiadi invernali. Sarà una tre giorni di musica, spettacoli tradizionali, incontri e installazioni, con la cultura alpina come filo conduttore. La “Festa della cultura alpina” nasce per valorizzare il patrimonio immateriale delle comunità di montagna lombarde — fatto di riti, mestieri artigiani, pratiche comunitarie e convivialità — e per raccontare come questi valori di sostenibilità, solidarietà e saper fare siano oggi più attuali che mai. Il progetto sarà costruito attraverso un processo partecipato, che coinvolgerà amministrazioni, Pro Loco, associazioni culturali e produttori locali dei versanti camuno e valtellinese. Nei mesi che precedono l’evento, 10 giovani under 35 saranno selezionati per un’attività di ricerca e animazione di comunità: raccoglieranno storie, fotografie e testimonianze sulle pratiche tradizionali del vivere alpino, diventando veri e propri ambasciatori della cultura alpina.

Alla presentazione pubblica del progetto avvenuta alla Cm ad Edolo – presenti per la Valtellina la presidente della Cm di Tirano, Giordana Caelli, e l’assessore, Antonio Sala Della Cuna – è stato rimarcato come l’iniziativa voglia «riaffermare il ruolo delle montagne come luoghi di incontro e di innovazione culturale, dove la memoria delle comunità diventa patrimonio condiviso e occasione di futuro. La cultura alpina è fondata su principi che oggi riconosciamo come valori universali: frugalità e rispetto delle risorse, alla base del moderno concetto di sostenibilità; solidarietà e cooperazione, che garantivano la sopravvivenza nei contesti montani più difficili; saper fare artigiano, capace di trasformare materie prime povere in prodotti di eccellenza; convivialità, espressa nei riti del cibo e nei momenti di condivisione comunitaria. Questi valori si sono tradotti nel tempo in un patrimonio immateriale di straordinaria ricchezza: pratiche collettive di coltivazione, costruzione e trasformazione, l’uso condiviso di mulini, forni e telai, la nascita di botteghe artigiane che hanno mantenuto vivo il tessuto economico e sociale dei villaggi alpini. La Festa della cultura alpina vuole essere il luogo in cui questo patrimonio torna a parlare al presente, mettendo in dialogo tradizione, creatività e nuove generazioni».

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