Economia / Tirano e Alta valle
Venerdì 19 Dicembre 2025
Braulio resta a Campari, smentite
le indiscrezioni: nessuna cessione
Il gruppo ha venduto invece Averna e Zedda Piras a Ilva Saronno per 100 milioni di euro. L’amaro di Bormio viene considerato un brand strategico nella categoria dei liquori
Bormio
Campari si tiene stretto il Braulio; questa, in chiave valtellinese, la sintesi dell’operazione finanziaria che ha visto ieri la cessione da parte del colosso milanese degli spirits dell’amaro Averna e del mirto Zedda Piras a Ilva Saronno Holding spa per un controvalore di 100 milioni di euro. Una giornata particolare per il celebre amaro valtellinese: Braulio è stato considerato da Campari un brand prioritario nella categoria degli amari, un marchio su cui puntare e quindi da non cedere.
Nelle scorse settimane erano circolati rumors su una possibile vendita anche del Braulio nel pacchetto di dismissione degli amari, indiscrezioni poi rafforzate dalla stessa Campari a inizio novembre che, nel corso del Strategic Day con gli investitori, aveva catalogato alcuni prodotti considerati non core con una redditività inferiore rispetto alla media del gruppo, che contava 72 marchi, inserendo il Braulio nella categoria “Nest eggs” proprio insieme ad Averna. Ieri l’ufficialità del closing che non ha visto il cambio di casacca per Braulio, che rimane quindi all’interno della gamma prodotti di Campari Group, in linea con l’obiettivo di rafforzare il focus e l’impegno sulla sua crescita come amaro di punta del portafoglio.
© RIPRODUZIONE RISERVATA