Nuovo Nido a Bonacina: cantiere fermo, si rescinde il contratto

L’appalto assegnato nel’’ambito dei lavori finanziati dal Pnrr. Il Comune avrà trenta giorni di tempo per individuare una nuova impresa

Lecco

Entro fine settembre il Comune di Lecco e l’impresa che ha in carico la costruzione dell’asilo nido di Bonacina firmeranno un atto di rescissione del contratto. Ad annunciarlo è stato il sindaco Mauro Gattinoni durante l’ultima puntata di Il sindaco risponde, trasmissione in onda ogni mercoledì sera alle 19.30 su Unica tv. «La struttura – ha spiegato Gattinoni, intervistato dal giornalista Davide Tagliabue – doveva essere pronta già la primavera scorsa. L’azienda ha riconosciuto la sua inadempienza e, anche per evitare qualsiasi tipo di contenzioso legale, ha fermato formalmente il cantiere. Entro la fine di questo mese firmeremo l’atto di rescissione. Ci sarà una perizia tesa a verificare se le parti già costruite, che purtroppo sono esposte ai quattro venti, si sono deteriorate. Qualora ci fossero degli ammaloramenti saranno scorporati dall’atto».

Come ricordato dal sindaco, le gare di appalto per gli asili nido finanziati dal Pnrr, compreso quello di Bonacina, non sono state gestite dai comuni ma da Invimit a livello nazionale. «A mio avviso è stata una procedura sbagliata. – ha sottolineato Gattinoni – Una volta firmato l’atto di rescissione si aprirà una finestra di trenta giorni in cui gli uffici del Comune potranno individuare una nuova impresa e assegnarle le risorse per portare a termine il cantiere». L’investimento complessivo per il nido di Bonacina è pari a 1.8 milioni di euro ed è finanziato con un contributo da un milione di euro del Pnrr. Pertanto, l’opera dovrà essere finita e collaudata entro marzo 2026. «Tutti gli altri interventi finanziati dal Pnrr – ha aggiunto Gattinoni - stanno venendo avanti bene e rispetteranno il termine della primavera 2026. Sono sicuro che troveremo un’impresa in grado di completare i lavori per il nuovo asilo nido entro quel termine, che comunque sarà un anno in ritardo rispetto a quanto avevamo preventivato inizialmente. L’azienda dovrà correre ma ritengo che oggi ci siano i margini di sicurezza per rispettare i tempi del Pnrr. Qualora si sforasse secondo la normativa l’opera potrebbe essere commissariata. In realtà al momento non sappiamo realmente cosa succederà se il termine di marzo 2026 non sarà rispettato».

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