Cronaca / Merate e Casatese
Martedì 16 Dicembre 2025
Ponte San Michele, sindaci infuriati: «Inascoltati i nostri territori»
I primi cittadini di Paderno, Robbiate, Verderio e Imbersago esprimono delusione per la decisione di Rfi. Critiche su traffico, ambiente e paesaggio
Paderno d’Adda
Delusione profonda da parte dei sindaci dei quattro paesi più direttamente interessati dal nuovo ponte San Michele, ovvero Paderno, Robbiate, Verderio e Imbersago. Secondo loro il dibattito pubblico non ha portato a un recepimento del loro punto di vista. Ricordiamo che avrebbero voluto un ponte più a sud di circa un chilometro e mezzo che passasse nei campi e sfruttasse l’unico varco di terreno stabile delle sponde della valle dell’Adda, che presenta movimenti franosi che rendono improponibile la costruzione di pilastri di sostegno per lunghi tratti a sud dell’attuale viadotto.
«Il Dibattito Pubblico sul nuovo ponte San Michele si è concluso esattamente dove, fin dall’inizio, temevamo saremmo arrivati: in un punto in cui le osservazioni del nostro territorio, pur presentate in modo ampiamente condiviso, non hanno trovato reale ascolto»: questo dicono i quattro primi cittadini in una nota congiunta arrivata subito dopo la pubblicazione del documento finale di Rfi che annuncia la collocazione del nuovo ponte a ridosso dell’esistente, un concorso internazionale e uno studio del traffico per l’area tra Bergamo, Monza e la A4. Per i quattro sindaci «rimangono tutte le criticità senza eccezione», sia quelle paesaggistiche, sia viabilistiche, sia ambientali, ovvero «un aumento del traffico fino al +145%, oltre 2.000 mezzi pesanti al giorno, attraversamento ferroviario merci, impatti diretti sui centri abitati e un nuovo ponte destinato a modificare in modo irreversibile il paesaggio della valle dell’Adda e la percezione del San Michele, un bene storico e identitario di valore nazionale».
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