Ardenno, la sindaca Bonat contro
la “caccia alle streghe” sui social

Il primo cittadino condanna i commenti violenti comparsi su Facebook a seguito di furti e sparizioni ed invita a non alimentare l’odio e a collaborare

Ardenno

«Le forze dell’ordine sono a conoscenza dei fatti e si stanno muovendo di conseguenza, capisco la frustrazione, che è anche la mia di amministratore pubblico, rispetto ai delitti impuniti o agli arresti a cui seguono scarcerazioni dopo pochi giorni, ma da qui a passare alla caccia alle streghe è veramente una vergogna». Così la sindaca di Ardenno, Laura Bonat, indignata per i toni violenti e “da giustizieri” comparsi ieri sulla pagina Facebook del paese, dove, dopo una serie di furti (si parla di furti nelle proprietà private, sparizioni di soldi e portafogli dalle auto, furti di biciclette, motorini e altri oggetti) verificatisi nel territorio comunale, alcuni cittadini hanno invocato la giustizia privata, a partire dall’anonimo che ha avviato il tema augurando al presunto colpevole di «diventare concime». Fra gli altri commenti sul social c’è chi plaude alle «legnate» che qualcuno ha inferto al presunto responsabile di questi episodi.

«Mi auguro che chi ha messo il proprio like su Facebook non abbia letto con troppa attenzione il testo – ha commentato con amarezza il sindaco – altrimenti mi domando dove siamo finiti». Bonat, pur comprendendo la rabbia e la frustrazione di fronte a episodi di microcriminalità, ha condannato senza mezzi termini il linguaggio usato da certi utenti definendolo «da caccia alle streghe» e «indegno di una comunità che si dica civile». La prima cittadina ha ricordato che l’amministrazione è costantemente in contatto con le forze dell’ordine, già informate della situazione. «Capisco l’apprensione – aggiunge – ma non è con la violenza o con la gogna pubblica che si risolvono i problemi. I tempi della legge della giungla sono finiti, e per fortuna». E ancora: «Non possiamo trasformarci in giudici o carnefici, non possiamo accettare che dietro l’anonimato dei social si scateni l’odio». La sindaca lancia un messaggio più ampio rispetto a chi parla – come nel post su Facebook - del binomio spaccio-cittadini extracomunitari: «C’è chi accusa gli stranieri di rovinare i nostri ragazzi – ha detto – ma ricordiamoci che il mercato offre ciò che la domanda chiede. Se la droga circola, è perché qualcuno la compra: il mercato in provincia è florido e spesso ad acquistare su questa piazza sono i valtellinesi. Dobbiamo assumerci la responsabilità come famiglie e come società, non solo invocare la repressione». Infine Bonat invita la cittadinanza a ritrovare il senso di comunità e di civiltà che da sempre caratterizza Ardenno. «Comprendo le preoccupazioni, ma alimentare l’odio non serve a niente. I furti vanno contrastati con gli strumenti della legge e con la collaborazione tra cittadini e istituzioni. Ai commentatori anonimi dico solo: abbiate il coraggio di metterci la faccia, come faccio io ogni giorno. Ardenno è una comunità civile, e non possiamo permettere che diventi un’arena di rabbia e intolleranza».

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