Ardenno, nuovo fabbricato commerciale. Per Legambiente «è un ecomostro»

Gli ambientalisti contro la nuova struttura a ridosso dell’Adda

Ardenno

«In questo luogo, dove c’era un terreno agricolo, adesso c’è un contenitore commerciale, un ecomostro, un nuovo bidone. Legambiente Valtellina denuncia questa nuova bruttezza nel fondovalle, in una zona che poteva essere completamente riqualificata anche in termini di paesaggio. Vogliamo un’inversione di rotta rispetto a operazioni simili che distruggono il fondovalle valtellinese facendolo diventare tutto uguale a una periferia urbana». Così Marzio Marzorati di Legambiente e presidente del Parco Nord di Milano (che collabora con il Comune di Val Masino per la gestione della riserva naturale della Val di Mello) puntando il dito contro la struttura che sta prendendo forma ad Ardenno sulla statale 38 all’imbocco della strada per la Val Masino.

L’insediamento commerciale dovrebbe essere ultimato per la fine dell’anno, anche se non è ancora stata ufficializzata la tipologia merceologica che qui prenderà posto; prima si era parlato di Eurospin, poi Esselunga. Oggi la voce più accreditata è quella di un centro di media distribuzione Md. Il committente della riqualificazione del terreno è la Holding Spa del gruppo Paganoni di Sondrio, che si muove nel settore dell’energia e delle costruzioni.

«Un vero peccato – continua Marzorati – siamo in una zona d’ingresso, di strade, vicino al fiume Adda. E questa è un’occasione persa che descrive il brutto di cui non abbiamo bisogno all’imbocco di un paesaggio bellissimo. Poteva invece rappresentare un’occasione di mobilità sostenibile, che in quel tratto è piuttosto complicata. Si è preferito un nuovo spazio commerciale di cui la valle è piena zeppa, che porterà via anche le attività commerciali dei piccoli paesi». Il Comune di Ardenno a suo tempo aveva rilasciato la concessione edilizia, quindi le autorizzazioni del caso, e il permesso di costruire risale al 2021. L’area produttiva in questione era già presente nel primo piano regolatore approvato negli anni ’80 ed è ampia 1.500 metri quadrati.

«C’erano delle previsioni urbanistiche che non sono mai state contestate da nessuno, né da Legambiente né dall’Unione commercio e il Comune le ha applicate - afferma il sindaco Laura Bonat -. Non si può allora arrivare a valle di una decisione a prendere posizioni fuori tempo massimo. Le previsioni urbanistiche sono visibili a tutti e questa in particolare è visibile da 40 anni». «Lo spazio sarà mitigato con piantumazioni; chiaramente la cementificazione c’è, ma Ardenno è uno dei Comuni che ha un bilancio positivo rispetto alla presenza di insediamenti produttivi e commerciali sul suo territorio, a differenza dell’intero tratto della Bassa e Media Valle sulla Statale, che è un pullulare di capannoni anche vuoti. Esempi simili ce ne sono a bizzeffe in passato, ma anche oggi, dove vediamo situazioni decisamente più impattanti. Quindi questo mi sembra un eccesso di attenzione. Posso capire il timore per l’impatto economico su certi operatori, ma da un punto di vista ambientale faccio fatica a dire che Ardenno si meriti la maglia nera quando gli esempi di cementificazione e di sfruttamento selvaggio del territorio, soprattutto del fondovalle, sono sotto gli occhi di tutti».

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