«Così ho saputo che Massimiliano non c’era più»

Parla la madre dell’imprenditore morto nell’incidente a Talamona

Morbegno

«Sono stata informata da mia nuora Giovanna già nella serata di giovedì che l’aveva saputo quasi in tempo reale. Passava dalla strada, quasi fosse un presentimento il suo, c’è stata una deviazione imposta dalle forze dell’ordine proprio in conseguenza dell’incidente stradale. Nel transitare sulla via alternativa ha riconosciuto, a terra, lo scooterone di mio figlio che avrebbe dovuto raggiungere Sondrio e poi anche le scarpe di Massimiliano...E ha subito percepito cosa fosse successo».

Enrica Spini, 62 anni, la dinamica presidente dell’affermato sodalizio sportivo “E’ Valtellina Pedale Morbegnese”, è la mamma dell’imprenditore di successo Massimiliano Damiani, 48 anni, originario di Morbegno, titolare di un importante concessionaria di biciclette, che due sere fa ha perso la vita nella terribile collisione sull’ex statale 38 dello Stelvio, a Talamona. La sua motocicletta si è scontrata con una station wagon di colore scuro condotta da una donna residente ad Ardenno, poi trasportata in ambulanza al Ppi (Punto di primo intervento) di Morbegno, più che altro per lo shock conseguente al drammatico incidente. Il sinistro, le cui esatte cause sono ora al vaglio della Polstrada del distaccamento di Bellano chiamata per i rilievi di rito, è avvenuto all’imbocco del collegamento che conduce alle attività commerciali dell’area industriale di Talamona-Morbegno. L’urto fra la motocicletta e la vettura ha provocato la caduta sull’asfalto dell’imprenditore, inizialmente soccorso da un automobilista di passaggio a conoscenza delle tecniche manuali di rianimazione. Costui ha chiesto a un’altra persona di raggiungere il vicino supermercato U2, a pochi metri di distanza, per farsi prestare il defibrillatore: «Ma non ci è stato consegnato. Hanno riferito, i dipendenti interpellati, che l’attività commerciale non ne è dotata».

Si è dunque atteso l’arrivo di ambulanza e automedica con il personale sanitario, oltre all’equipe medica di un elicottero di Areu (Agenzia regionale emergenza ed urgenza) fatto decollare dall’aviosuperficie di Caiolo, che ha poi provveduto a stabilizzare sul posto il paziente e poi la corsa disperata all’ospedale civile del capoluogo valtellinese.

«Durante il tragitto il paziente, in gravissime condizioni, è purtroppo spirato”, è stato detto. La mamma della vittima aggiunge: «Mio figlio è sempre stato prudente. Ancora di più quando era alla guida dello scooterone a due ruote. E indossava regolarmente il casco, anche giovedì sera. Ma non è bastato per salvarlo. E’ impossibile fissare, al momento, la data del funerale perchè la Procura di Sondrio ha deciso che venga effettuata l’autopsia».

Nell’immediatezza del sinistro, nella zona, si sono subito formati incolonnamenti di auto, in relazione proprio alla chiusura parziale dell’arteria interessata dai soccorsi, come disposto dalle pattuglie dei carabinieri accorsi con i Vigili del fuoco del distaccamento morbegnese. E sui social sono stati tanti, nella giornata di ieri quando si è diffusa la triste notizia, i messaggi di cordoglio rivolti alla moglie Giovanna Petrelli, ex cassiera del supermercato Unes di Talamona un tempo Simply e prima Bonmarket, ai due figli della coppia e ai genitori e agli altri familiari di Massimiliano, persona benvoluta e molto preparata nel settore delle biciclette da corsa e delle e-bike che rappresentava il suo lavoro con il negozio “Damiani XBike”, officina specializzata e rivenditore autorizzato, a Morbegno.

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