
Cronaca / Morbegno e bassa valle
Venerdì 10 Ottobre 2025
Donò un rene al nipote in tempo di Covid: la storia di Sergio Lotti
L’atto di generosità permise a un 36enne di continuare a vivere. Il donatore vive da allora e pratica sport anche se ha uno solo organo
Ardenno
Sergio Lotti, 65 anni, originario della bassa Romagna, residente in Valtellina da 22 anni, per la precisione ad Ardenno da lunga data, balzò agli onori delle cronache anche nazionali quando il 4 marzo di cinque anni fa, in pieno periodo Covid, fu sottoposto a un intervento chirurgico perchè aveva deciso di donare un rene al nipote Marco, all’epoca di 36 anni, in quanto i medici non gli avevano più dato serie aspettative di vita per l’aggravarsi della malattia.
Non si trovava un organo idoneo da morto, per il trapianto, e allora lo zio intervenne per dare nuova speranza di vita al parente di Rimini, titolare di un’impresa, e oggi padre di un bambino di tre anni e mezzo che gode di ottima salute, come del resto il genitore. L’operazione fu eseguita dall’equipe dell’Azienda Universitaria Ospedaliera di Verona “Borgo Trento”, al polo Confortini, e tutto andò per il meglio.
Sergio, valtellinese di adozione, con moglie originaria della Valle, da inizio 2025 è membro (come socio donatore) del direttivo di Arti Verona (Onlus), Associazione Rene Trapiantati Italiana. E Arti raccoglie fondi da donare al centro trapianti di “Borgo Trento” polo Confortini, oltre ad altre azioni volontarie come spiega il sito del sodalizio; inoltre non ci sono quote obbligatorie da versare per le iscrizioni come socio onorario, ma solo donazioni del tutto spontanee ogni qualvolta una persona lo ritenga.
«Dal 11 al 14 ottobre - spiega Lotti, in passato intervistato anche da Unica Tv per la sua lodevole attività di promozione e sensibilizzazione in particolare ’della donazione da vivente’ - organizzeremo una mostra fotografica per raccontare i 3000 trapianti di rene raggiunti nel marzo di quest’anno, in poco più di 50 anni di attività, al Polo Confortini Borgo Trento, un record nazionale ed europeo. E’ previsto l’intervento anche del governatore veneto Luca Zaia che poi raggiungerà Bruxelles per illustrare al Parlamento europeo questo straordinario traguardo».
Un primato di notevole importanza, ma non si può tuttavia sottacere che ancora tanto bisogna fare su questo fronte, per sensibilizzare la popolazione. «Al momento - sottolinea Lotti - sono circa 7000 i pazienti in attesa di un trapianto di rene in Italia e sono, invece, press’a poco 1400/1500 le donazioni da vivente, ovvero il 21%, percentuali raggiunte negli ultimi anni. Dati che indubbiamente fanno riflettere e lo farò anche io il 13 ottobre, quando è in programma la mia visita annuale di controllo al Centro trapianti con l’equipe medica. La rassegna dal titolo ’3000 e oltre. Le storie, i volti’, comprende anche un convegno su ’Ma io chi sono dopo il dono ? Trapianto e ricerca di sè’ e rende merito anche alla straordinaria attività del pool guidato dal dottor Luigino Boschiero che, dopo il recente pensionamento del collega Renzo Mignani, può contare ancora sul prezioso apporto della dottoressa Maria Rita Moschella e su nuovi arrivi, forze fresche al Centro trapiantati di Verona dove negli ultimi anni si sono recati diversi valtellinesi e valchiavennaschi che hanno necessitato di cure o di un trapianto».
Il 65enne di Ardenno, che di recente si è reso protagonista di impegnative imprese sportive, affrontate proprio allo scopo di dimostrare che nulla è precluso a chi vive con un solo rene, non dimentica di rivolgere un sincero ringraziamento alla «dottoressa Melanie Gusmeroli, medico di base che mi segue oltre a tutti i medici e infermieri/e camici bianchi in provincia di Sondrio che svolgono il loro lavoro con coscienza a favore dei numerosi pazienti del territorio valtellinese e valchiavennasco».
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