Morbegno, la truffatrice di hotel e ristoranti colpisce ancora

La donna, con oltre 350 denunce, ha consumato e poi ha simulato problemi con la carta di credito. Coinvolta anche una complice

Morbegno

Non demorde, non molla la presa con la Valtellina la truffatrice seriale di hotel e ristoranti che – secondo fonti accreditate – ha già collezionato in tutta Italia oltre 350 fra condanne e denunce. Tanti davvero i casi in cui è indagata per l’ipotesi di reato di insolvenza fraudolenta, oppure per quella ancora più pesante di truffa aggravata. Dopo i recenti colpi sulla sponda lecchese del lago di Como, in particolare nella zona di Mandello del Lario, è tornata a colpire a Morbegno.

«Nei giorni scorsi – dichiara Valentina Bianchi, 25 anni, che si occupa della gestione dell’hotel 3 stelle La Ruota di Morbegno – è stata qui a pranzo, all’interno del ristorante Kyoto che è un ’Sushi Restaurant’. Si è presa anche una bella bottiglia di Lugana e, al termine, si è fatta servire pure quattro amari. Al momento di pagare il conto di circa cinquanta euro ha fatto una bella sceneggiata napoletana».

Cosa è successo in quei momenti? «Dice di non avere portato con sé soldi contanti e di volere pagare con il bancomat – spiega Giada Lou, 46 anni, la titolare del ristorante – e noi le diciamo che non c’è alcun problema, siamo abituati con i pagamenti elettronici da parte di tanti clienti. Ma al momento di strisciare la carta nel pos ecco che iniziano subito le sorprese. La carta di credito dice che non sta funzionando e difatti anche a noi risulta che la transazione è negata. Abbiamo chiesto l’intervento dei carabinieri di Morbegno che sono giunti nella struttura, provvedendo all’identificazione e alla denuncia in stato di libertà della turista che si è presa gioco di noi».

Ma non è finita qui con la storia del pagamento. La donna, protagonista di innumerevoli raggiri compiuti in mezza Italia, molti dei quali in Lombardia, poco prima dell’arrivo dei militari dell’Arma morbegnese, si inventa la telefonata da fare all’amica la quale avrebbe provveduto di persona a raggiungere la struttura ricettiva per saldare il conto.

«Si è fatta prestare il cellulare della mia collega Giada per fare la chiamata – ricorda l’albergatrice Valentina Bianchi – e così ci siamo rese perfettamente conto, anche se già lo avevamo perfettamente intuito, che quel numero di telefono era quello della complice, forse la figlia, che nelle scorse settimane ci aveva contattati per prenotare la camera in hotel a nome della signora campana che adesso si era rifiutata di pagare il conto al ristorante. Quella volta non arrivò in albergo, ma ci tenne bloccata la camera proprio in un periodo in cui avevamo diverse richieste in quanto a Morbegno erano in programma importanti eventi come Cantine, Gustosando e la Fiera del Bitto e dei prodotti della montagna lombarda. Siamo state costrette a respingere clienti perché non avevamo più camere disponibili, in quanto una era proprio quella prenotata».

La responsabile dell’hotel La Ruota, situato all’ingresso della città per chi proviene da Sondrio, spiega che «la prenotazione per la stanza era poi stata formalizzata su una piattaforma online di prenotazioni con un bonifico risultato del tutto falso e così non si è potuto neppure procedere con la riscossione della penale della prenotazione. La carta messa online era del tutto tarocca. Avevo fatto vedere la foto della truffatrice alla mia collega del ristorante, per metterla in guardia, nel caso fosse tornata per mangiare nel locale, ma lei purtroppo non l’ha riconosciuta e le ha servito i piatti».

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