«No al lancio del formaggio»: la protesta di Slow Food

L’iniziativa è in contrasto «con una visione culturale e rispettosa del cibo, soprattutto quando riguarda un prodotto simbolo dell’identità locale»

L’associazione Slow Food della Mera e il Consorzio di salvaguardia dello Storico Ribelle di cono no al “Lancio del Formaggio”. Dopo il dissenso espresso da Marco Deghi presidente del Consorzio Formaggi Dop Valtellina Casera e Bitto, nonché consigliere comunale di minoranza a Morbegno a proposito dell’idea lanciata dalla Pro loco di recente affiliatasi alla FIGeST , di organizzare anche a Morbegno l’unica manifestazione sportiva legata al formaggio, il lancio del formaggio promossa a Morbegno ( l’ha definta . «Un’idea diseducativa e irrispettosa della nostra storia e delle nostre tradizioni, che svilisce il prodotto riducendolo a mero strumento di gioco») si aggiungono nuove critiche alla manifestazione.

Slow Food della Mera e il Consorzio di salvaguardia dello Storico Ribelle pur riconoscendo l’importanza «di valorizzare il territorio attraverso eventi partecipati e coinvolgenti», ritengono infatti che la proposta sia in contrasto «con una visione culturale e rispettosa del cibo, soprattutto quando riguarda un prodotto simbolo dell’identità locale».

In linea con la filosofia di Slow Food — che promuove un approccio al cibo buono, pulito e giusto — e con l’impegno del Consorzio per la tutela di un’eccellenza alpina come lo Storico Ribelle «riteniamo che ogni alimento, in particolare quelli legati alla tradizione e al lavoro di tanti produttori locali, meriti rispetto e consapevolezza. Trattare il formaggio come oggetto da lanciare in un contesto ludico rappresenta a nostro avviso una banalizzazione che non rende giustizia al suo valore gastronomico, storico e umano».

Secondo i due sodalizi il «cibo non è un gioco, ma un atto culturale, sociale e ambientale. Educare al rispetto del cibo significa anche educare al rispetto del lavoro, delle risorse naturali e delle comunità che da generazioni custodiscono saperi e sapori. Inoltre – precisano ancora -, in un’epoca in cui l’educazione alimentare e la lotta allo spreco sono priorità condivise a livello globale, riteniamo ancora più inopportuno proporre un evento che rischia di veicolare un messaggio opposto: quello della leggerezza e della disattenzione nei confronti del cibo». L’idea di base è che ogni forma di promozione del territorio dovrebbe contribuire a diffondere valori di responsabilità, sostenibilità e consapevolezza alimentare «, soprattutto nei confronti delle giovani generazioni».

Da qui la richiesta agli organizzatori e alle istituzioni locali «a riflettere su modalità alternative di promozione, che sappiano coniugare convivialità e rispetto, intrattenimento e cultura, nel solco di una valorizzazione autentica e sostenibile del nostro territorio». Intanto i promotori dell’ iniziativa proseguono nel loro percorso che è partito con l’affiliazione dell’associazione presieduta da Luca Della Sale alla FIGeST, la Federazione Italiana Giochi e Sport Tradizionali, l’organo che organizza e controlla su tutto il territorio nazionale i giochi e gli sport tradizionali. Nata negli anni Sessanta con sede nella città di Perugia, la FIGeST, federazione regolarmente affiliata al Coni annovera tra le discipline una trentina di giochi e sport completamente votati alle tradizioni. Tra questi sport che rientrano nella categoria cosiddetta “sport che rotolano” che comprende discipline come la ruzzola, il ruzzolone e il lancio del formaggio.

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