Salì su una gru per protesta a Talamona:
ora la Procura di Sondrio ha aperto
un’inchiesta per “caporalato”

L’episodio clamoroso un anno fa, per chiedere il pagamento degli stipendi arretrati. Uno dei lavoratori ha poi denunciato il proprietario dell’azienda ed ora è stata avviata un’indagine per presunto sfruttamento

Talamona

Alla fine dell’estate di un anno fa, unitamente ad alcuni colleghi, salì sul tetto di un asilo in costruzione a Talamona per inscenare una clamorosa protesta. Minacciò, infatti, di suicidarsi con gli altri lavoratori buttandosi nel vuoto perché il datore di lavoro «da parecchi mesi non ci paga». Il gesto fu scongiurato dall’arrivo dei carabinieri di Morbegno, Vigili del fuoco e altri soccorritori che convinsero i giovani operai di nazionalità egiziana a desistere dalle intenzioni. Oggi uno di quei ragazzi, Ibrahim di 25 anni, ci ha raccontato che da quell’episodio è nata un’inchiesta perché, assistito da un avvocato del Foro di Sondrio, ha deciso di denunciare la situazione di sfruttamento portata avanti, a suo dire, da un connazionale e che durava da tempo. «Eravamo sottopagati in base a tutte le ore che facevamo. Ci faceva vivere in un alloggio in condizioni igieniche non salutari. Non versava i contributi previdenziali e operavamo senza idonee misure di sicurezza», dichiara il 25enne. E il suo legale conferma: «C’è un’inchiesta aperta dalla Procura di Sondrio per caporalato».

Insomma, a Napoli e non solo si muore per lavoro nero, senza contratti in regola, ma pure in Valtellina - profondo nord - ci sono situazioni che meritano di essere indagate a fondo.

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