Cronaca / Sondrio e cintura
Giovedì 06 Novembre 2025
Banca Popolare Sondrio: utile netto consolidato in crescita del 18,7%
Approvato il rendiconto al 30 settembre: in aumento il margine di interesse e le commissioni nette. In calo il costo del rischio
Sondrio
La Banca popolare di Sondrio conferma la bontà del proprio operato chiudendo i primi nove mesi dell’anno con nuovi record.
Il rendiconto al 30 settembre è stato approvato mercoledì dal consiglio di amministrazione dell’istituto di credito di piazza Garibaldi, presieduto da Andrea Casini, e segna il miglior risultato di periodo nella storia della banca: un utile netto consolidato di 512,7 milioni di euro, in crescita del 18,7% rispetto ai 431,9 milioni dello stesso periodo del 2024.
Un risultato che riflette la solidità della gestione ordinaria e il buon andamento dell’attività commerciale. Il margine di interesse è salito a 826,9 milioni (+1,6%), sostenuto dalla tenuta degli impieghi e dallo spread commerciale, mentre le commissioni nette hanno raggiunto 343,8 milioni, con un incremento dell’8,2%. I proventi operativi complessivi si attestano così a 1.170,8 milioni di euro, confermando la crescita dell’attività bancaria caratteristica.
Il risultato dell’attività finanziaria, positivo per 95,5 milioni, e la forte riduzione delle rettifiche di valore nette - scese a 43,9 milioni contro i 142,8 milioni del 2024 - hanno contribuito in modo determinante al miglioramento della redditività. Il costo del rischio cala a 16 punti base, in netta diminuzione rispetto ai 56 punti base del periodo precedente, a conferma della qualità del portafoglio crediti e delle politiche di derisking portate avanti negli ultimi anni.
Sul fronte patrimoniale, la Popolare presenta indicatori di solidità superiori ai requisiti regolamentari: il CET1 ratio si attesta al 16,6% e il Total Capital ratio al 20%, mentre il Leverage ratio sale al 6,2%. L’incidenza dei crediti deteriorati lordi scende al 2,9% (era al 4% un anno fa), con un NPL netto pari all’1,1% e livelli di copertura che restano tra i più alti del sistema (coverage ratio complessivo al 62%, sofferenze coperte per l’82,6%).
La raccolta diretta da clientela raggiunge 45,3 miliardi di euro (+1,7% rispetto a fine 2024), sostenuta dalla componente “core” rappresentata dai depositi a vista. La raccolta indiretta si mantiene stabile a 52,1 miliardi, ma con un’evoluzione qualitativa importante: il risparmio gestito sale a 9,27 miliardi (+11,5%) e la raccolta assicurativa cresce del 6% a 2,32 miliardi, segno di una crescente fiducia dei clienti verso i prodotti di investimento e protezione offerti dal gruppo.
Sul versante dei finanziamenti, gli impieghi verso clientela ammontano a 35,9 miliardi di euro (+2,5%), grazie alla forte dinamica dei prestiti a imprese e famiglie, con erogazioni per circa 5 miliardi nei primi nove mesi dell’anno (+35,6%). Gli indicatori di liquidità restano ampiamente sopra i livelli minimi regolamentari, con LCR al 183% e NSFR al 133%, a testimonianza di una posizione di equilibrio e solidità.
I costi operativi crescono moderatamente (+5,6%), a 493,5 milioni, includendo le spese straordinarie legate all’Opas di Bper e agli investimenti previsti dal nuovo Piano industriale 2025-2027. Il cost-income ratio resta stabile al 38,8%, segnale di un’efficienza gestionale che continua a essere un punto di forza della Popolare.
Il patrimonio netto consolidato ammonta a 4,49 miliardi, in aumento di circa 330 milioni rispetto a fine 2024 (+7,9%), mentre i fondi propri di vigilanza raggiungono 3,92 miliardi. L’organico complessivo conta 3.717 collaboratori, in lieve crescita rispetto allo scorso anno.
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