Caiolo, pirata della strada investe anziana vicino alla chiesa

La donna è stata urtata da un’auto che non si è fermata a prestarle soccorso. Il figlio ha denunciato l’accaduto sui social.

Caiolo

Brutta avventura per una donna di Caiolo che, lo scorso 13 agosto, è stata urtata da un’auto in discesa dalla strada che conduce alla chiesa di San Vittore, via Salvetti.

«Mia mamma era salita in chiesa per il funerale del compaesano Lisardo Camer e, al termine, è rientrata a piedi in paese - dice il figlio della donna, che preferisce rimanere anonimo -. Arrivata poco prima di un tornante, nei pressi di alcuni caseggiati, è stata urtata da un’auto in discesa che l’ha spinta verso il parapetto. Lei scendeva a destra, a bordo strada, ed ha sentito questo colpo ricevuto sulla parte sinistra del corpo e, tramortita, non è riuscita a reagire subito e a prendere la targa dell’auto. Quando si è girata, la macchina era già quasi fuori dalla sua vista. Ha fatto solo in tempo a realizzare che era di color amaranto o mattone. Poi, piano piano, si è incamminata ed è tornata a casa, dolorante, ma soprattutto turbata per l’accaduto, al punto che non mi ha neanche avvisato subito. Ha aspettato che tornassi a casa, il giorno dopo, per dirmelo».

Sulle prime il figlio non aveva neppure capito, pensava fosse stata urtata in auto.

«Ero convinto fosse salita a San Vittore in auto, invece no, a poco a poco ho realizzato che era a piedi - dice -. A maggior ragione mi chiedo come si possa urtare una persona a piedi in pieno giorno, saranno state le 11 del mattino, e tirare dritto. Anche se, fortunatamente, non è successo nulla di grave, salvo una gran botta, mi sembra impossibile che il conducente non se ne sia accorto. Probabile, ha fatto finta di niente. Mia mamma, medicatasi da sé, non ha voluto sporgere denuncia, perché dice che tanto sarebbe la sua versione dei fatti contro quella del conducente, non essendoci stati testimoni, e, probabile, non se ne verrebbe a capo lo stesso. Io avrei preferito, invece, che la denuncia venisse fatta, ma, a quel punto, ho pubblicato quantomeno la cosa sui social, di modo che divenisse pubblica. Mi auguro che episodi simili non si verifichino di nuovo, perché sono molto deludenti e lasciano il segno nei malcapitati, soprattutto a livello morale».

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